La Prosecco Doc Imoco Conegliano è (ancora) campione d’Italia. Al termine di una Finale scudetto durissima, terminata solo questa sera con Gara5 in un Palaverde gremito in ogni ordine di posti, le pantere hanno mantenuto cucito il Tricolore sulle maglie di gioco battendo in quattro set il Vero Volley Milano, avversario che ha dato molto filo da torcere a Wolosz e compagne.
Per il club coneglianese si tratta del sesto scudetto dopo quelli del 2016, 2018, 2019, 2021 e 2022. Il match non era iniziato bene per Conegliano, che si è trovata sotto di un set. Nel secondo, Santarelli ha pescato dalla panchina il jolly Alexa Gray: mai scelta fu più azzeccata, dato che la canadese, subentrata a Plummer, è stata protagonista di una prova sensazionale che le è valsa anche il riconoscimento di Mvp.
La cronaca della serata: si riparte, ancora una volta, da zero a zero. O meglio, da due a due: tante le vittorie fin qui ottenute da Prosecco Doc Imoco Conegliano e Vero Volley Milano nella Finale scudetto di pallavolo femminile 2022/23. Un fattore campo rispettato e una vittoria in trasferta per entrambe, addirittura lo stesso numero di set vinti.
Un equilibrio che solo la Gara5, o se volete la “bella” di questa sera al Palaverde può spezzare. Conegliano insegue il suo sesto scudetto (quinto consecutivo, al netto della non assegnazione del titolo nel 2020 causa pandemia), Milano il primo.
Il fattore campo è dalla parte delle pantere: la prevendita dei biglietti disponibili è stata polverizzata nella notte tra sabato e domenica, subito dopo la vittoria della Prosecco Doc Imoco a Monza. Le squadre sono in campo dalle 20.45, pronte a dare tutto per alzare la coppa del Tricolore.
Ancora maglia rosé per le pantere, azzurra e rosa per le lombarde. Coach Daniele Santarelli, per Conegliano, conferma il “solito” starting six della finale: Wolosz – Haak, Fahr – Lubian, Robinson Cook – Plummer, libero De Gennaro. Risponde Marco Gaspari, pure lui senza novità: Orro – Thompson, Folie – Stevanovic, Sylla – Larson, libero Parrocchiale.
PRIMO SET: Avvio gagliardo di Milano, che si porta sul 2-0 dopo due scambi combattuti. Il primo punto di Conegliano è firmato da Robinson. L’Imoco però in pochi minuti si trova “triplicata”: 9-3 per le ospiti dopo un attacco out di Plummer, Santarelli “deve” fermare il gioco. Primi innesti dalla panchina (De Kruijf – a lungo in campo al posto di Lubian – e Pericati). Con molta pazienza, Conegliano tesse la tela per recuperare lo svantaggio, con risultati incoraggianti soprattutto sul turno in battuta di Haak. Un tentativo di salvataggio della svedese non va a buon fine e Milano scappa di nuovo (11-17): ancora interruzione del gioco richiesta dal tecnico umbro. Fasi non sempre cristalline del gioco sono comprensibili alla luce dell’importanza della posta in palio, ma non mancano anche prodezze come quella di Thompson che consente a Folie di proseguire un lungo turno dai 9 metri. Un pallonetto moscio di Sylla è facile preda del muro di Conegliano, che ormai è negli specchietti di Milano (15-18): stop al gioco da parte di Gaspari. Thompson è quella delle serate migliori, l’Imoco replica con la connazionale Plummer. L’errore in battuta di Haak è una brutta notizia per Conegliano, perché il set volge al tramonto. Orro trova invece un ace nel momento peggiore per le pantere, che devono fronteggiare 6 setball. Le padrone di casa ne annullano ben cinque, ma sull’ultimo per Milano arriva una sciagurata battuta in rete di Robinson! Il Vero Volley è in vantaggio al Palaverde.
SECONDO SET: Avvio con l’Imoco sugli scudi, ma Milano ci mette un attimo a pareggiare e passare avanti con Thompson e Folie (che mura Haak): 3-5. Lubian, rientrata titolare, si fa sentire e accorcia le distanze. Thompson, stratosferica fin qui, non sbaglia, Plummer sì, Haak si fa murare. Accenno di (nuova) fuga da parte di Milano (7-10), Santarelli ferma tutti. Entra Pericati per il servizio, che però dura solo uno scambio in virtù della fast di Stevanovic, che poi a sua volta sbaglia dai nove metri. Robinson si fa murare (10-14), Santarelli già quasi senza voce esaurisce i time out; lo ascolta Haak con una borsa del ghiaccio sulla nuca. Ancora il muro di Milano, questa volta su Lubian, mette le ali alle ospiti: 16-10, Conegliano è chiamata all’impresa ma la prima linea rosé va a corrente alternata. L’errore “costa” a Plummer la sostituzione con Gray. Il muro della canadese e di Fahr su Thompson dà vigore alle speranze di rimonta di Conegliano, che però ne ha ancora di strada da fare per rimettere in sesto la partita. Da seconda linea Gray perfora il muro milanese, Thompson infierisce ancora nella terra di nessuno coneglianese. Out Stevanovic, Conegliano è lì lì (19-20) ma Thompson è ovunque. Gray non vuole fare la comparsa e firma il pareggio a quota 21: è tempo di nuova interruzione del gioco per Gaspari. Sbaglia Larson, secondo gli arbitri, ma Wolosz ammette il tocco a muro. Ancora la 23 di Milano e le ospiti rimettono la freccia, ma Gray le affianca e poco dopo concretizza pure il setball: magic moment per la canadese! Thompson porta il parziale ai vantaggi. Pipe di Haak, Conegliano ci riprova e indovinate con chi? Gray, che porta le squadre – per l’ennesima volta nella serie – in parità.
TERZO SET: Gray, 7 punti nella parte di set in cui è stata in campo, convince Santarelli a lasciarla in campo ed ecco la canadese titolare nel terzo parziale e subito incisiva: 5-2 pantere e Gaspari spezza il ritmo indiavolato delle campionesse in carica: “Oggi non le lasciamo scappare” l’imperativo del tecnico delle lombarde, memore di Gara4. Ma Gray continua a imperversare e Lubian si prende la rivincita dopo un avvio di partita non impeccabile: 8-3 Imoco. Le pantere prendono il largo, Gaspari manda in campo Davyskiba ma subito dopo deve fermare ancora il gioco. Gray, al rientro, continua a non conoscere ostacoli e Wolosz se ne accorge. Le pantere corrono in praterie (15-5), tra le lombarde si palesa un ampio turnover. Milano riesce a rosicchiare qualcosa, ma il livello medio di Conegliano si è alzato troppo rispetto al primo set per temere seriamente di essere raggiunta (19-13). Fahr mura Rettke e il copione del finale di set sembra già scritto, a maggior ragione dopo che la stessa centrale di Piombino mura pure Thompson (22-15). Haak libera il braccio e sono 7 i setball per l’Imoco: il primo viene trasformato da un facile muro di Lubian: manca davvero poco, alle pantere, per conservare il tricolore sulle canotte.
QUARTO SET: Temperatura bollente al Palaverde: per la Prosecco Doc Imoco inizia la conta dei punti che mancano allo scudetto, Milano deve dare il tutto per tutto per rientrare in gioco. Gray trova perfino gli angoli, la sua serata è memorabile comunque vada a finire (intanto 6-4 Conegliano). La canadese è immarcabile, Thompson deve fare i conti con un problema a un occhio dopo una pallonata presa a muro ma resta in campo. D’intelligenza Haak trova il mani out che vale la prima vera fuga scudetto (11-7, time out Gaspari). Conegliano scappa, respingendo un tentativo di rimonta del Vero Volley, quando la metà del set è già scollinata (19-12): è la volta buona? Per poco Gray non trova il punto anche con una difesa d’emergenza, ma Milano è lontana sei punti e il traguardo tricolore si inizia a intravedere, soprattutto dopo l’ennesimo punto della numero 8 rosé (21-13). Al Palaverde può iniziare il countdown scudetto. Fahr martella: – 3. Gray schiaccia: -2. Ancora la canadese: -1! Tutti in piedi al Palaverde, la chiude Fahr. Lo scudetto rimane nell’Alta Marca, le bottiglie di prosecco si possono finalmente stappare.
E nel tripudio generale c’è un signore che questa sera festeggia più di altri: il custode del Palaverde Gianfranco Tonon colleziona infatti, con quello di oggi, 50 trofei tra Prosecco Doc Imoco, Sisley Volley e Benetton Basket.
FINALE SCUDETTO, GARA5: PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO 3 – VERO VOLLEY MILANO 1 (23-25, 26-24, 25-17, 25-21) in 2 ore di gioco. Arbitri: Cesare di Roma, Pozzato di Bolzano, Caretti di Guidonia. Mvp: Gray (Prosecco Doc Imoco). Top scorer: Thompson (Vero Volley, 32). Spettatori: 5.344, sold out
(Ha collaborato Simone Masetto. Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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