“Non sono d’accordo con l’amministrazione comunale di Conegliano per la chiusura della strada del giorno 22 dicembre”: è il messaggio leggibile in un cartello che inizia a campeggiare in alcune vetrine del centro cittadino.
Un segnale di protesta da parte di una cordata di commercianti contro la chiusura del centro cittadino, prevista per domenica, giorno in cui è stato programmato lo spettacolo “Le Fontane danzanti” nel pomeriggio, nell’ambito della Magia del Natale.
Secondo una nota diffusa da Ascom Conegliano (firmata dal suo presidente Maurizio Gibin), infatti, è stata avviata una raccolta firme, a cui al momento avrebbero aderito 50 commercianti, contrari alla chiusura del centro, in coincidenza con la domenica prenatalizia.
Un “no” che conferma la contrarietà circa alcune decisioni prese in seno all’iniziativa, così come era accaduto per le passate edizioni della manifestazione.
A quelle di Ascom si sono aggiunte poi le parole di Conegliano In Cima, che in un’altra nota ha osservato come sarebbe stato opportuno ricalibrare l’evento in un’altra giornata o fascia oraria, per non cozzare con lo shopping e le ultime corse ai regali.
“Un evento come il Natale ha bisogno di uno staff qualificato, di un direttore artistico, non di improvvisazione o di scelte inappropriate senza pensare alla città”, è stato l’affondo sferrato, a margine, dalla presidente di Conegliano In Cima Patrizia Loberto.
La replica del sindaco
Le visioni riportate da Ascom e Conegliano In Cima non hanno visto d’accordo il primo cittadino Fabio Chies il quale, al contrario, ha difeso quanto fatto per il Natale in città.
“Abbiamo calibrato l’evento in base alle osservazioni avanzate dai commercianti lo scorso anno – ha affermato Chies – Sapevano che sarebbe stato chiuso il centro l’8 e 22 dicembre: l’abbiamo detto in conferenza stampa e vorrei sottolineare che si tratta soltanto di due giornate. Tra l’altro la chiusura del 22 dicembre riguarda solo il pomeriggio”.
“Serve anche portare degli eventi in città – ha proseguito -. Anche Conegliano ha bisogno di eventi: tutti se ne devono fare una ragione”.
“Poi vogliamo portare il concetto di una città slow, dove si possono fare anche due passi a piedi: si tratta dell’idea di futuro per la città, considerato anche l’arrivo della piazza”, ha aggiunto.
Sulle parole preferite da Loberto “fuori comunicato stampa”, Chies ha osservato con ironia: “Non siamo alla Scala. Ricordiamoci che è un villaggio di Natale”.
“Il villaggio proposto è sobrio ed elegante: trovo che tutte queste critiche siano stucchevoli e strumentali” ha concluso.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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