Approvato il bilancio di previsione triennale. Minoranza scettica sulla gestione del sociale, commercio e alloggi popolari

La seduta consiliare

L’approvazione del bilancio di previsione triennale (2025-2027) ha chiuso giovedì l’ultimo consiglio comunale dell’anno a Conegliano, non senza un dibattito tra le parti politiche.

Bilancio che pareggia a 67 milioni di euro, con un focus particolare sulle opere pubbliche in previsione o in dirittura d’arrivo, come ha illustrato il dirigente Stefano Di Lena, il quale ha ricordato il caso della primaria Kennedy, la copertura dell’ex convento di San Francesco, il completamento della caserma della Guardia di Finanza, il cantiere dell’ex caserma Marras.

Progetti per 20 milioni di euro con investimenti del Pnrr, a cui si aggiungono 2,5 milioni di euro per piazza Carducci (con mutuo).

Un “bilancio tecnico” che non ha però soddisfatto l’opposizione, che si è espressa su diversi fronti e da prospettive differenti, con l’astensione da parte di Fratelli d’Italia, Lega e “Libertà civica e popolare. Conegliano al centro”, assieme al voto contrario di Noi democratici, nonostante il voto a favore da parte della maggioranza.

Le osservazioni della minoranza

A inaugurare il dibattito politico è stato Maurizio Tondato (Lega), il quale ha espresso “l’auspicio che le opere vengano realizzate nei tempi previsti” e che nel 2025 vengano intercettati altri contributi.

Tondato ha quindi osservato la presenza di un “leggero aumento delle tariffe degli asili nido comunali“, esprimendo preoccupazione per la riduzione dei fondi destinati ai Servizi sociali.
Va rafforzato il dialogo con il commercio“, ha proseguito, aggiungendo la volontà di conoscere i risultati derivanti dal lavoro del manager del distretto. Non è mancato un riferimento al tema della sicurezza, facendo riferimento ai “fatti che non fanno bene all’immagine della città”.

Temi che sono emersi anche negli interventi degli altri consiglieri di opposizione: Francesca Di Gaspero (Noi democratici) ha osservato che i “soldi vanno investiti con coraggio per i cittadini” e servono per “politiche a lungo respiro”.

Di Gaspero ha quindi citato il problema della “crisi del commercio”, dei “prezzi degli affitti troppo alti” che provocherebbero, a suo dire, “il trasferimento delle famiglie nei Comuni limitrofi”.

Il consigliere ha quindi chiesto un intervento su tali tematiche, con politiche a favore delle famiglie.

“Bilancio ancor più magro rispetto agli anni precedenti”, il commento di Alessandro Bortoluzzi (Gruppo misto), il quale ha osservato la necessità di “prendere per mano” lo stato delle scuole medie Cima, per “pensare a un plesso diverso”. Lo stesso anche per la primaria San Francesco, “ospite dell’oratorio”.

Sul fronte dell’edilizia popolare, Bortoluzzi ha riferito che esistono città 250 alloggi popolari, di cui 91 non sarebbero utilizzabili, perché in stato di manutenzione: “Il 34% degli alloggi non si possono usare, – ha evidenziato – una percentuale inaccettabile. Intanto ci sono 170 persone in lista per gli alloggi popolari: è un problema evidentemente non sentito da questa maggioranza”.

Stefano Dugone (Libertà civica e popolare. Conegliano al centro) ha richiamato il problema della scarsa attrattività demografica della città e indicato come poco rassicurante l’area di fronte alla stazione dei treni.

Anche il capitolo dedicato al turismo non sarebbe a suo dire soddisfacente: “Il titolo di Patrimonio Unesco è un’occasione che si potrebbe sfruttare meglio”, ha detto.
Non è mancata da parte sua un riferimento alla protesta avviata da una cordata di commercianti, in vista della chiusura del centro cittadino per domenica pomeriggio, esprimendo una certa preoccupazione per il commercio.

Un tema ripreso anche da Lucrezia Aggio (Fratelli d’Italia), la quale ha osservato come si debbano “creare eventi in città che portino gente in città, cercando di non chiudere le strade”. Secondo Aggio, poi, il Comune dovrebbe rimpolpare i fondi destinati a sport e tempo libero, incentivando le associazioni “al richiamo di giovani”.

Filippo Secolo (Libertà civica e popolare. Conegliano al centro) ha rilevato l’assenza di un rappresentante dell’amministrazione a Ratisbona, in occasione della Mostra sulle Colline Unesco. A ciò ha aggiunto la necessità di un maggior investimento sul piano culturale e della valorizzazione dell’associazionismo.

La difesa della maggioranza

A tali argomentazioni non è mancata una risposta da parte della maggioranza, a difesa del proprio operato.

Mario Luca (Forza Italia) ha osservato che, sul fronte degli affitti, “pare che la colpa sia sempre del privato che affitta ad un certo prezzo”, osservando come l’attenzione dovrebbe, a suo dire, focalizzarsi piuttosto su di un “cambio di rotta” nella gestione degli affidamenti degli alloggi popolari.

Matteo Zucol (Forza Italia) lo ha definito “un bilancio concreto e realista”, espressione di una “gestione oculata delle risorse pubbliche”.

“Resto estremamente critico però sulla volontà del Governo di tagliare risorse, attraverso la spending review, ai Comuni come Conegliano che sono riusciti a intercettare i fondi Pnrr. Abbiamo dovuto già dare quasi 44 mila euro nel 2024 e altrettanti dovremo darne nel 2025, per la spending review informatica – ha affermato – Da qui al 2029 si prospettano tagli di circa 100/200 mila euro all’anno”. 

A coronare questa difesa dell’operato del Comune sono state le parole del sindaco Fabio Chies, il quale ha iniziato ricordando gli investimenti fatti negli ultimi anni in fatto di sicurezza.

“Abbiamo fatto il più grande piano delle scuole nella storia di Conegliano – ha proseguito – Per quanto riguarda le scuole San Francesco, sentendo genitori e docenti non mi pare che la collocazione attuale sia una situazione di ripiego”.

“Per gli alloggi popolari abbiamo appaltato dei nuovi appartamenti – ha aggiunto – Tutto fa capo a Conegliano nelle politiche territoriali”.

“Non vedo nessuna fuga dalla città – ha proseguito, citando i Comuni di Vittorio Veneto e San Vendemiano i quali, a suo dire, avrebbero registrato un calo degli abitanti – Siamo un Comune che prepara le carte di identità nel minor tempo possibile e il Sociale ha lavorato e sta lavorando. Per il commercio dico che la crisi non è un problema solo di Conegliano, è un problema reale che ha a che vedere con l’avvento dell’e-commerce, dei salari e del costo della vita”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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