Area Zanussi di Conegliano, la replica del vicesindaco Toppan: “Non è una discarica”

“Non è una discarica”: così inizia la replica del vicesindaco Claudio Toppan sul caso dell’ex area Zanussi a Conegliano (nella foto). Risale allo scorso mercoledì 12 giugno, infatti, la denuncia fatta ai Carabinieri da Alessandro Bortoluzzi, consigliere e capogruppo del Partito democratico, in merito allo stato dell’area dove, a detta dello stesso Bortoluzzi, risultavano esserci decine di tonnellate di materiale scaricato (qui per leggere l’articolo).

“Un’area di nessuno e un pessimo esempio di gestione”, era stato il commento a caldo del consigliere, il quale aveva poi ribadito “la leggerezza nella gestione della zona”.

Parole, però, che il vicesindaco Toppan, con delega all’Ambiente, non ha condiviso: “Eravamo a conoscenza di quel materiale da noi monitorato. Non si tratta di una discarica, bensì di un luogo di stoccaggio temporaneo, come ad esempio i pali della luce sostituiti, dei quali avevamo già iniziato lo smaltimento da tempo”.

Siamo in possesso della documentazione di tracciabilità di quanto è già stato portato via. – ha aggiunto Toppan – Il materiale vegetale trovato, ad esempio, è frutto dei nostri interventi di potatura. In seguito alla tromba d’aria del 2016, avevamo concesso ai cittadini di usare quel sito per circa 6-8 mesi e poi avevamo utilizzato un cippatore per quanto depositato”.

Nell’ex area Zanussi non c’è traccia di materiali inquinanti e alcune giacenze risalgono al periodo precedente al fallimento. – ha dichiarato il vicesindaco – Teniamo conto anche della posizione della zona, centrale e facilmente raggiungibile dalle ditte impegnate negli interventi nella città, che ci chiedono di poter usufruire di un deposito non troppo lontano. Stavamo già lavorando, comunque, per smaltire del materiale”.

In merito al futuro della zona, invece, pare essere lontano l’epilogo di tutta la faccenda, stando alle parole dello stesso Toppan, nonostante lo scorso gennaio fosse stato presentato un progetto di rigenerazione urbana, proposto dall’Università di Bologna.

“Al momento è tutto fermo – ha fatto sapere il vicesindaco – in quanto bisogna attendere l’asta fallimentare, di competenza del curatore e del giudice. Una volta che l’area sarà acquisita, l’acquirente verrà da noi a farci delle proposte. Ribadisco, inoltre, come non si tratti di una discarica, ma un punto di riferimento dove stocchiamo il materiale per comodità“.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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