Calumet Pipa Club Cornuda primo nella classifica per club al “Venice Pipa Festival”. Camilla Bianchin domina tra le donne

Grandi soddisfazioni per il Calumet Pipa Club Cornuda al “Venice Pipa Festival”, andato in scena sabato 22 e domenica 23 aprile nella città lagunare.

Oltre alla nota gara di lento fumo, si è disputata anche la prima competizione internazionale con pipa chioggiotta.

Il programma ha avuto inizio sabato pomeriggio nella Tesa 113 dell’Arsenale, dove si è svolta l’accoglienza dei partecipanti, con degustazione di un tabacco e con abbinamento di liquori, a cura del Collegio del Tabacco del Pipa Club Italia.            

Con l’occasione il Pipa Club Italia ha consegnato un riconoscimento al Maestro Giorgio Boscolo da Chioggia, detto “El Penelo”, ultimo artigiano della pipa chioggiotta, che da anni porta avanti questa tradizione.    

La gara di fumo lento con la pipa, che si è svolta domenica mattina, è stata la prima competizione internazionale, rigorosamente con pipa chioggiotta classica con una miscela di tabacco uguale per tutti i concorrenti.

Circa 65 i partecipanti appartenenti ai vari club italiani, con la partecipazione anche di club provenienti dall’estero, in particolare dall’Austria.   

Nella gara singola uomini, è stato un testa a testa tra Gianfranco Ruscalla del Pipa Club Cerea di Torino, campione del mondo e d’Italia in carica, e Alessandro Lucca del Pipa Club Vicenza, che alla fine ha vinto la competizione con il tempo di 1 ora e 14 minuti.

Terzo assoluto Vincenzo Lombardo del Calumet Pipa Club Cornuda, con il tempo di 59 minuti. 

Tra le donne ha vinto Camilla Bianchin del Calumet Cornuda, prima classificata con il tempo di 47 minuti, e poi al terzo posto Ornella Premoli e al quarto Annalisa Lopin, sempre del Calumet.

Nella classifica per club ha vinto il Calumet Cornuda; tra i migliori tempi dei cornudesi: Enzo Stramare e Paolo Simioni che, assieme a Vincenzo Lombardo, sono stati determinanti per la vittoria di club. Secondo posto per il Pipa Club Vicenza, terzo gradino del podio per Conegliano.

La manifestazione è stata anche un’occasione di ritrovo e di socializzazione tra i vari club, un bel momento conviviale e di scambio culturale.

Nella giornata di sabato, infatti, si sono svolte anche due visite guidate, una dedicata alle donne Serenissime, protagoniste della storia della città di Venezia, e una dedicata alla scoperta degli itinerari in una zona della città ancora popolare e fuori dai consueti percorsi turistici.

Il Calumet Pipa Club Cornuda ringrazia il Pipa Club Italia, nella persona del nuovo presidente Jenny Magrin, che ha permesso di poter svolgere con successo questa manifestazione in una location suggestiva.

La storia della pipa chioggiotta

Ha suscitato grande curiosità la storia della pipa chioggiotta, da ritenersi a tutti gli effetti la pipa veneziana, tutt’ora smaltata con volti e paesaggi come articolo d’attrazione in gran parte per i turisti.

“Parimenti all’avvento del tabacco a Venezia – si legge in una nota storica della manifestazione -, verso la fine del ‘500, ecco la comparsa delle prime pipe nel secolo magico della Serenissima, colmo di commerci nel Mediterraneo, di espansione in terraferma e di Rinascimento nell’arte, di intrecci con vecchie terre e nuovi popoli. Sono pipe semplici, ritrovate negli scavi in laguna o nelle giare brentane, ovvero acquitrini tra laguna e mare, terreni bonificati lungo la foce originaria del fiume Brenta. Sono pipe piccole, sobrie, in terracotta, di colore rosso, come la superficie dalla quale presero origine”.

A quanto pare la pipa più nota è quella chioggiotta, la cui prima testimonianza è datata 1655: realizzata con l’argilla del vicino fiume Po, la pipa raggiunse progressivamente modelli sempre più raffinati e variegati negli intarsi e nei bassorilievi.

“Unica delle pipe in terracotta – spiega il Pipa Club Italia -, quella chioggiotta ha quasi sempre tre fori sul fondo della caldaia. Gli esperti sostengono che potrebbe trattarsi di un espediente tecnico per evitare che il tabacco otturi un unico foro. Un documento del 1891 parla di una produzione di 11.300 pipe al giorno, costruite dalle sei fabbriche esistenti. Lo stesso documento fa anche il calcolo della produzione annua: 4 milioni 680 mila pipe. Un dato eccessivo, improbabile, dicono gli studiosi, anche se Chioggia esportava un po’ dappertutto le sue pipe”.

(Foto: Calumet Pipa Club Cornuda).
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