Il successo della rassegna “Estate Coneglianese. Tra cultura, arte e natura” è stato confermato anche dalla buona risposta di pubblico in occasione della presentazione ufficiale del libro “Campi Santi-Storia e arte nei cimiteri di Conegliano” (Nodo Edizioni) nella suggestiva cornice dell’ex convento di San Francesco.
L’evento è stato curato da Artestoria e ha ottenuto il patrocinio del Comune di Conegliano, rappresentato venerdì sera dall’assessore alla cultura Gaia Maschio, che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e del sindaco Fabio Chies.
L’opera è un originale lavoro a quattro mani con i preziosi contributi dei due autori: l’insegnate e storica dell’età contemporanea Isabella Gianelloni e lo storico dell’arte Fabio Zanchetta, penna di Qdpnews.it nell’area del Coneglianese.
Durante la serata, moderata da Lucia Da Re, presidente di Artestoria, sono intervenuti anche Luca Casagrande per Nodo Edizioni e lo storico Ivano Sartor che ha portato qualche aneddoto sulla memoria della comunità di Conegliano legata ai cimiteri della città.
Il libro, grazie a una grafica accattivante e a un contenuto chiaro e accessibile a tutti, tratta un tema spesso trascurato ma che costituisce uno spaccato utile a comprendere meglio le vicende storiche di Conegliano e il suo patrimonio di arte sacra legata ai cimiteri.
“La strada che porta alla nostra idea di cimitero è stata lunga, tortuosa, per nulla scontata, legata a doppio filo non solo e non tanto con l’idea cristiana della vita eterna – si legge nel libro -, ma con l’evoluzione della scienza e del valore che, via via, si è dato all’individuo. Le disposizioni in materia, dai tempi della Serenissima fino all’Unità d’Italia e agli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale, hanno portato a una vera rivoluzione anche nei cimiteri di Conegliano”.
“Oggi alcuni sono scomparsi e ne rimane memoria solo negli archivi – si legge ancora nel libro -, altri sono cambiati e quello principale, di San Giuseppe, è il risultato di un lunghissimo dibattito, accese discussioni, progetti presentati e accantonati. Tutti, da quelli di collina di Collalbrigo, Ogliano e Scomigo a quello cittadino di San Giuseppe, contengono la memoria della nostra comunità, il ricordo di chi ci ha lasciato, ornato spesso da vere opere d’arte, idee architettoniche, mode tipiche dell’arte funeraria”.
Si tratta di un vero e proprio viaggio nel ricordo e nella consapevolezza della necessità di salvaguardare meglio i luoghi sacri, testimoni importanti dell’identità di Conegliano e delle sue frazioni.
Durante la serata si è parlato anche della prospettiva “turistica” legata ai cimiteri dell’Alta Marca Trevigiana nei quali si trovano delle vere e proprie opere d’arte.
Nel rispetto della memoria dei defunti e delle loro famiglie, infatti, sembra sia possibile portare avanti il progetto di organizzare delle visite guidate per piccoli gruppi di appassionati della storia e dell’arte di questi campi santi.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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