Dieci aule per ospitare complessivamente 250 studenti, un volume di 2.119 metri quadrati su un lotto da 6.800 metri quadrati: sono questi i numeri della futura scuola primaria “Gianni Rodari” di Parè.
Istituto scolastico vicino a un altro plesso che sarà soggetto a un intervento di demolizione e di ricostruzione: la scuola secondaria di primo grado Brustolon.
La nuova Rodari è frutto dell’inventiva dello studio di architettura C+S Architects (con sedi a Treviso e a Londra, di recente premiato come il miglior studio di architettura in Italia), un progetto firmato dagli architetti Maria Alessandra Segantini e Carlo Cappai, e vede il cantiere già aperto, a opera di IA2, impresa di Villanova di Camposampiero, nel Padovano.
Cantiere che dovrebbe concludersi per il 29 gennaio 2025.
Un progetto che ha richiesto ben 5,3 milioni di euro di investimenti, di cui 3 milioni di fondi del Pnrr e altri 2,3 milioni dalle casse comunali.
Una scuola all’insegna della sostenibilità, a partire dai materiali utilizzati, in quanto è una struttura in acciaio riciclabile a fine vita dell’edificio, con l’impiego di sughero biodegradabile per la pavimentazione.
Quella di Parè è una delle prime scuole d’Italia a seguire il modello degli spazi circolari e modulari sviluppato dallo studio.
Costruita su un unico livello e a forma circolare, il progetto mostra il desiderio di conservazione del patrimonio arboreo esistente: verranno mantenuti i due filari di tigli lungo via Padova e il confine settentrionale del lotto, assieme a due cedri dell’attuale giardino pubblico, uniti all’aggiunta di nuovi tigli, betulle, cachi e siepi di lavanda.
La struttura vedrà un atrio ampio e illuminato all’ingresso e un nutrito sistema di spazi collettivi, tutti articolati attorno a due corti centrali.
In posizione opposta all’atrio di ingresso sorgerà una piazza circolare, attrezzata per attività speciali e teatrali.
Le 10 aule (ognuna con accesso diretto al giardino, munito di uno spazio coperto antistante) saranno sistemate lungo il perimetro dell’edificio, in rapporto di continuità visiva e fisica con il giardino stesso.
Le pareti e le vetrate verranno realizzate secondo materiali che diffondono l’illuminazione in maniera ottimale.
Tutto, in complesso, contribuirà a creare un edificio dal “sistema impiantistico in grado di minimizzare i fabbisogni energetici”, grazie anche a “un’estesa superficie di pannelli fotovoltaici sul piano di copertura”.
“Il fronte è semplice: un volume sospeso rivestito in mosaico di vetro bianco che poggia su un sistema strutturale puntiforme di pilastrini in acciaio”, le parole dell’architetto Segantini.
“Tutti gli spazi di distribuzione sono generosi e possono essere trasformati in spazi per attività speciali anche in orario extrascolatico”, il commento dell’architetto Cappai.
Il sindaco Fabio Chies ha ricordato il lavoro svolto dagli uffici comunali nel reperimento di fondi Pnrr, per il progetto di una “scuola a portata di bambino, ma anche concepita come area che può essere utilizzata dalla comunità”.
Il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Claudio Toppan ha osservato che si tratta di una nuova scuola che “privilegia la vivibilità, il benessere e la socializzazione dei bambini”.
Toppan ha inoltre citato “l’impiantistica, la tecnologia e la cura nella scelta dei materiali”, che “garantiranno a questa nuova struttura un esiguo fabbisogno energetico”.
Alla presentazione del cantiere non sono mancati, oltre ai rappresentanti della città citati, anche l’assessore alla Pubblica istruzione Gianbruno Panizzutti, il consigliere comunale Dino Parrano e l’ingegnere Paola Ghiro.
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
#Qdpnews.it