Conegliano è divenuta ancora una volta l’ispiratrice di un prodotto artistico: stavolta si tratta della poesia di Carlo Molinari, coneglianese doc, laureato in Giurisprudenza che, a un certo punto della sua vita, ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla scrittura di versi, una passione coltivata fin dalla tenera età.
“La prima poesia l’ho scritta a sette anni e da lì non mi sono più fermato – ha raccontato – Ho deciso di dedicare tutto il mio tempo e la mia vita alla poesia, che considero un’autentica linfa“.
Tra i versi scritti, raccolti in ben 14 volumi e vincitori di svariati premi, spicca “Voglia di tornare”, testo dedicato alla città del Cima, che narra la vicenda del poeta, tra il desiderio giovanile di uscire da Conegliano, attirato dalle false promesse della grande città e poi ritornato indietro, consapevole della ricchezza degli angoli storici e delle abitudini del territorio delle sue origini.
“Da ragazzino avevo il desiderio fortissimo di uscire da Conegliano, perché mi stava stretta, e di andare nelle città più grandi – ha spiegato – poi ho ritrovato il gusto di tornare qui“.
“Si tratta della prima poesia che dedico a Conegliano – ha proseguito – e non so dire se ce ne saranno delle altre, perché sono molto istintivo e non programmo mai ciò che scrivo”.
Carlo Molinari, infatti, ha raccontato di svegliarsi ogni giorno alle 4 del mattino e di trarre ispirazione dal buio e dalla visione delle stelle, aspettando l’arrivo dell’alba.
E non è un caso che la stessa poesia “Voglia di tornare” sia stata presentata proprio in occasione del “Concerto all’alba”, organizzato lo scorso sabato 24 luglio alle 6.15, nel giardino del Castello di Conegliano.
La poesia, infatti, rientra nell’ambito dell’iniziativa “La poesia al centro nel mondo – doniamo versi alla tua città” promossa da Rinascimento poetico, il movimento fondato dallo scrittore Paolo Gambi che riunisce autori da tutta Italia, allo scopo di portare la poesia a più persone possibili.
Molinari è uno dei quattro referenti del Veneto del progetto e ha spiegato che il prossimo passo sarà quello di diffondere in misura maggiore la cultura della poesia nelle scuole.
Un desiderio di scrivere che, come ha confermato l’autore, avrebbe coinvolto un numero crescente di persone soprattutto con l’arrivo di questa pandemia.
“Le persone si sono trovate a dover interiorizzare questo particolare momento storico – ha spiegato – Personalmente, scrivo molto per me stesso e poi mi piace confrontarmi con il pubblico: non trovo alcuna difficoltà nella scrittura, ormai divenuta un’attività quotidiana“.
“Ammetto però che il difficile viene quando bisogna confrontarsi con il mercato editoriale – ha confessato – perché la poesia resta ancora una cosa di nicchia ed è per questo che il movimento di Rinascimento poetico intende promuovere la scrittura di versi a tutto tondo”.
Intanto, la sua lirica è giunta fino a Sydney, grazie al “Giornale delle belle notizie” che ha raccontato l’esperienza di Molinari, il quale ha ricevuto il plauso da parte del commissario straordinario Antonello Roccoberton e del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, per “essersi fatto testimone e alfiere della bellezza di questo angolo peculiare della nostra Regione”.
E di bellezza ne è intrisa la stessa poesia dedicata a Conegliano: “Ti ho amata d’istinto/ e ho spergiurato su di te/ nella mia glabra giovinezza“, inizia il testo di Molinari, per poi proseguire tra le sue vicende esistenziali, guidando lo sguardo del lettore tra i vicoli e i posti simbolo della città.
Una riscoperta della abitudini e una visione diversa di Conegliano, zona che l’autore mette a confronto con le effimere illusioni delle grandi città.
“E ho rivisto Voi, Gente mia,/ a braccia aperte e col sorriso di rose!/ Voglia di tornare, sì/ voglia di tornare e d’Esserci”, scrive Molinari, una volontà destinata a rimanere intatta fino “al giorno solenne dell’Eternità”.
(Foto: per gentile concessione di Carlo Molinari).
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