Cose turche al Palaverde: l’Antonio Carraro Imoco Conegliano va sotto di due set contro la supercorazzata Eczacibasi Istanbul ma riesce, al termine di una partita durata due ore e mezza, a trovare la vittoria ai vantaggi del tie-break. Due punti a uno, insomma: tutto si deciderà tra 6 giorni nella semifinale di ritorno a Istanbul. Nel popolo gialloblù il sogno di una nuova finale di Cev Champions League è più vivo che mai.
La serata era iniziata male, con un primo set in cui le pantere sono state sì capaci di cancellare quattro setball consecutivi alle ospiti, sprecandone però uno a proprio favore e capitolando al quinto. Turche superiori nel secondo set, ma con le spalle al muro Conegliano ha saputo ritrovare la propria identità di top club europeo e mondiale, portando la partita alla divisione della posta, sicuramente il male minore in vista del ritorno decisivo, mercoledì prossimo a Istanbul.
Gli starting six
Partendo, per dovere di ospitalità, dal tecnico turco Ferhat Akbas, il suo starting six include Elif – Boskovic, Arici – Stevanovic, Baladin – Gray, libero Simge (che gioca con una maschera protettiva al viso). Replica l’idolo di casa Daniele Santarelli con Wolosz – Haak, De Kruijf – Fahr, Robinson – Plummer e De Gennaro. In Champions, si ricorderà, non c’è il limite minimo delle tre italiane in campo, libero compreso.
Primo set
Dopo l’omaggio della società di casa per l’ex Alexa Gray (decisiva in Gara 5 di finale scudetto 2023) e a capitan Asia Wolosz per le sue 300 partite in gialloblù (per entrambe standing ovation che fa tremare le seggiole e non solo), si inizia. Il boato del Palaverde all’ace di Haak che vale il 2-0 fa capire che è davvero una notte magica, una notte da Champions League. Le turche, in sgargiante divisa arancione, fanno tuttavia subito capire di che pasta sono fatte rendendo – mal che vada – molto lunghi diversi scambi. Ecco perché la fast in parallela di De Kruijf (5-3) viene salutata da un urlo quasi liberatorio. Il primo campanello d’allarme in casa Carraro suona quando l’Ecza infila due muri consecutivi, facendo poi capire che la pantera “designata” per la ricezione, questa sera, è Plummer. Nemmeno un salvataggio di piede della prima linea turca riesce a fermare Haak, coprotagonista di uno strepitoso duello a distanza con l’omologa Boskovic. In certi momenti la metà campo dell’Ecza sembra un flipper, tanta è la capacità di difendere palloni che sarebbero letali per altre squadre. Boskovic sbaglia poco o nulla, le attaccanti gialloblù un po’ di più (10-14) e Santarelli deve fermare il gioco, non certo il tifo incessante del Palaverde che è quello dei giorni migliori in assoluto. Un po’ di fortuna su un mani out e un attacco fuori delle turche e questa volta è Akbas a interrompere brevemente le ostilità sportive. Da antologia l’attacco a palombella di Haak (13-14), ma Boskovic in questo momento è immarcabile e le iridate tornano a +4, con il traguardo del set che ormai si intravede. Fahr, fin qui poco coinvolta, tiene le pantere in scia (18-20, 19-21), Bardaro entra al servizio e non sfigura in seconda linea. Ma non basta contro questo Eczacibasi, che si guadagna 4 setball. Santarelli chiama time out, imitato da Akbas dopo i due punti consecutivi delle campionesse d’Italia. Boskovic sbaglia, il suo coach ci prova con l’occhio elettronico, che per millimetri dà ragione al fin qui infallibile Yovchev. Tempesta di fischi per Boskovic che protesta, tripudio subito dopo per il muro gialloblù che porta il set ai vantaggi. “Ne bis in idem”, dicevano i latini, e invece è ancora ovazione per il muro di De Kruijf. Boskovic sbaglia? E’ il primo arbitro in persona a chiamare videocheck, implacabile nel vedere il tocco dell’indice di una pantera. Si ricomincia: Plummer mira ai distinti, Haak allunga ancora il set, De Kruijf sbaglia il servizio, Haak l’attacco e al quinto setball l’Eczacibasi si prende l’1-0.
Secondo set
Se una lezione si può ricavare dal primo set di semifinale, dove diversi fondamentali si sono equivalsi a tabellino, è che questa sera la potenza non basta: per oltrepassare l’ostacolo Eczacibasi servirà una straordinaria intelligenza tattica, oltre a nervi saldi e polmoni d’acciaio. E anche la famosa resilienza, ad esempio per recuperare dal 2-6 iniziale. E’ un muro (a 3) su Boskovic a ridare fiato e speranza al Palaverde, che già tante rimonte ha visto in stagione. Quando l’opposto avversario sbaglia, i decibel si alzano un po’ di più. L’insolito errore di Robinson in ricezione convince Santarelli a chiamare tempo. Fahr mura Boskovic, a conferma che al di là della rete ci sono campionesse del mondo, ma non marziane: time out Akbas. Haak dice no a Gray, chiaro sintomo che il muro gialloblù sta prendendo quota. Il pareggio, a quota 12, è di Plummer. E il set può, di fatto, ricominciare, con una Fahr molto più chiamata in causa. Il muro cresce ma la ricezione cala (ace di Gray), giocarsi il secondo time out è la carta scelta da Santarelli. Inutile girarci intorno: in questo momento all’Eczacibasi funziona tutto, compreso un videocheck (19-13). Dentro Lanier per Robinson, che ha qualcosa da dire al suo allenatore. Khalia va subito a segno, dando nuova linfa al tifo palaverdiano così come i salvataggi in seconda linea di Bardaro. Il vantaggio è ancora abbastanza rassicurante (19-16) ma Akbas ferma il gioco. Dopo due prodezze di Haak lo farebbe ancora, ma i time out sono finiti. Pareggio di Lanier, si ricomincia da capo. La stessa sbaglia servizio e cede il posto a Robinson. Non sbaglia, anzi firma l’ace, Boskovic, che poco dopo trova una perla in lob. La fuoriclasse serba questa sera parla più con l’arbitro che con le compagne, ma è sul suo servizio che arrivano 4 setball. Come nel set precedente, è vero: ma stavolta basta il primo per cambiare il campo, non trovando l’attacco gialloblù la giusta misura da posto 2.
Terzo set
Nell’intervallo, in un Palaverde senza parole e per un po’ anche senza musica, Robinson (in La minore nell’orchesta diretta da Wolosz) palleggia con le non titolari. Al rientro, infatti, c’è Lanier in posto 4 con Plummer. “Non si molla un c…” il messaggio quantomai esplicito dello speaker Luca Barzi ai 5.344 presenti sugli spalti, in larghissima parte di comprovata fede coneglianese. L’appello è raccolto in primis dalle pantere, che volano sul 7-1, punteggio che fa pregustare quantomeno un prolungamento di partita. Sbaglia anche Gray in lungolinea, iridate triplicate (9-3). Akbas vede le sue in difficoltà e le incoraggia con lunghi applausi. Le pantere sono però tornate alle (neanche troppo) antiche certezze, e si concedono anche spettacolo di alta classe (lob incrociato di Haak). Il vantaggio delle padrone di casa rimane maxi (16-7), il time out di Akbas sembra l’ultimissima carta. Girandola di cambi, con Robinson che torna sul taraflex arancione in luogo di Plummer. Ogni pallonetto di Haak – va detto – è un’emozione, e oggi la svedese non ne lesina. Ace di Fahr, poi attacco vincente gialloblù e il doppiaggio coincide con il vantaggio a doppia cifra (20-10) che non può lasciare più tranquilli i tifosi di casa. Anche Haak colpisce direttamente dai 9 metri e il set che riapre la partita può dirsi chiuso in anticipo. La formalità del 25esimo punto è sbrigata da… un errore dell’Eczacibasi.
Quarto set
La partita è riaperta, ora deve esserlo anche il discorso qualificazione, perché quello che conta è il quoziente punti. La pallavolo è uno sport di squadra, ma di certo avere una Haak che attacca come nel precedente parziale (10 punti, 78%) aiuterebbe molto. Nell’attesa, apre il set Lanier con un bell’attacco nella “terra di nessuno” turca. L’Ecza sembra tuttavia tornato quello dei primi due set, in particolare a muro (super Arici) e… con Boskovic, che piega la resistenza del muro di casa (5-3). Tra il videocheck dopo un attacco out di Haak e il time out, Santarelli sceglie la seconda possibile soluzione all’accenno di fuga delle turche, favorito da un altro ottimo turno al servizio di Gray. “Pensiamo un punto alla volta” non è una frase fatta: le pantere fanno le formichine e le turche non sono più in fuga, anche se ancora avanti di un paio di lunghezze sul time out di Akbas. Boskovic si distrae un attimo e Plummer la castiga, cogliendo il 9 pari. La piaga dei servizi sbagliati non scompare nemmeno questa sera, ma Barzi – a tutti gli effetti protagonista del match – invoca sempre l’applauso del pubblico. Confidenza: frequentiamo il Palaverde da una buona dozzina d’anni, ma fischi profondi come quelli riservati alle odierne (e ripetute) proteste di Boskovic francamente non li ricordiamo. Buon momento di Plummer, che firma un nuovo, prezioso vantaggio. Non si butta via niente, neanche i due errori consecutivi dell’Eczacibasi (Naz e Gray): men che meno l’ottima vena di Plummer: 18-15 e ultima interruzione per l’allenatore ospite. Boskovic fa sudare le schiene con un ace, ma subito dopo insacca in rete il servizio. Esce di pochi centimetri il fendente di Haak, ennesima parità. La Regina del Nord si fa perdonare a stretto giro. Fioccano errori elementari in casa Eczacibasi, e il finale di set sembra in discesa (23-19), ma serve dare tutto fino a quando l’arbitro incrocia le braccia intorno al busto. Ci pensa Haak a dare al suo popolo un triplo setball. Boskovic annulla quello sul servizio Imoco, Fahr schiaccia (due volte) ed è non solo tie-break ma “affare finale” riaperto.
Quinto set
Un errore al servizio e una prodezza di Boskovic decretano la migliore partenza dell’Eczacibasi, ma al terzo tentativo Haak marchia il terreno. Gennari per Plummer in casa Imoco, “in campo” con entrambi i piedi anche Akbas dopo un punto della sua capitana. Vero è che sono passati 130 minuti dall’inizio della partita, ma la disattenzione di squadra delle pantere su una “freeball” turca fa temere che qualche spia si stia accendendo. Santarelli prova a riordinare le idee sul 3-7, ottenendo come primo effetto un attacco ok di Haak. L’Ecza deve attendere per il cambio di campo perché De Kruijf mura Boskovic e perché Lanier fa ace, salvo poi sbagliare lo stesso fondamentale, come fanno anche altre atlete di ambo gli schieramenti. L’Eczacibasi mantiene un vantaggio di 1-2 punti, il palazzo spera in una svolta perché ormai le doppie cifre sono raggiunte e questa volta si chiude a 15. Anche lo spettatore più neutrale potrà immaginare l’atmosfera del Palaverde quando proprio Boskovic sbaglia il tocco decretando il pari 10. Il check non dà soddisfazioni ad Akbas: fischi per lui e Imoco in minimo vantaggio. Brividi per l’attacco di Lanier, che prende – sì, lo prende – l’incrocio delle linee. (Anche) Fahr sbaglia il servizio, Haak non toppa l’attacco. La curva sud chiede il sostegno di “tutto il palazzo” mentre Akbas ferma il gioco per l’ultima volta da parte sua. Pari Boskovic, e ora servono cuori forti. Qualche fischio si sente mentre la stessa esegue (sbagliando) il servizio, la serba si vendica sportivamente annullando il matchball all’Imoco. Di nuovo Haak, di nuovo palla match, Stevanovic dice no. Plummer di fino, seconda linea turca in ritardo. Boskovic puntuale, servizio dell’Ecza fuori misura, poi sull’ultimo punto è Gray a rimanere sorpresa quando mancano un paio di minuti alle 23. E’ ora di andare a riposare muscoli, cervelli e ugole. La finale di Champions? Se ne riparla mercoledì. Intanto, bravissime pantere!
ANTONIO CARRARO IMOCO VOLLEY CONEGLIANO 3 – ECZACIBASI DYNAVIT ISTANBUL 2 (26-28, 20-25, 25-14, 25-22, 18-16). Arbitri: Yovchev (Bulgaria) e Vasileiadis (Grecia). Mvp: Haak. Spettatori: 5.344 (sold out).
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