Si rifiuta di “immobilizzare” i pazienti. Operatore socio sanitario viene sottoposto a procedimento disciplinare e sanzionato dalla direzione della Casa di Riposo Fenzi.
A denunciarlo è l’Oss, 32 anni, in servizio nella struttura da poco più di un anno.
“Ho dovuto immobilizzare una paziente e ho avuto paura di farle del male. Per questo ho detto che in futuro mi sarei rifiutato di compiere simili operazioni e sono finito nei guai”.
I fatti contestati all’operatore risalgono a una mattina del maggio scorso quando, come lui stesso racconta dopo aver saputo che il procedimento disciplinare si è concluso con la sanzione del rimprovero scritto, è entrato con le colleghe in una delle stanze per effettuare l’igiene a una paziente.
“L’ospite era già molto agitata, sbatteva i pugni in aria – spiega -. Ho detto alla collega che forse sarebbe stato meglio aspettare che si calmasse prima di procedere alla pulizia. Ma lei ha voluto iniziare perché la signora aveva il pannolone pieno di feci. Poco dopo ho dovuto correre in suo aiuto perché la paziente la stava picchiando”.
L’operatore racconta di averla dovuta immobilizzare per i polsi: “Peso 100 kg, lei appena 60. Ho avuto paura di farle male e subito dopo ho scritto una nota per raccontare cosa era accaduto e dire che, in futuro, non l’avrei più fatto. Speravo così che la direzione avrebbe preso qualche misura per consentirci di lavorare in sicurezza, per noi e i pazienti, e invece mi è arrivata una contestazione d’addebito”.
La direzione di Casa Fenzi ha infatti contestato all’operatore il comportamento e la frase che ha usato: “Non mi presterò più a questo genere di operazioni (doverla immobilizzare), che mettono in pericolo la salute dell’ospite e la mia sicurezza nell’operare”.
È stato aperto un procedimento disciplinare e l’operatore è comparso davanti alla commissione per spiegare le sue ragioni: “Mi sono sentito dire che bisogna valutare caso per caso e che l’igiene era più importante. Evidentemente più importante dell’incolumità del paziente. Io credo che per averla immobilizzata, in un’altra situazione, mi sarei trovato in tribunale e ho trovato giusto sollevare il problema. Ma sono stato sanzionato perché ho osato metterlo in discussione”.
L’operatore ha deciso di denunciare il caso: “Ritengo di aver subito un provvedimento ingiusto – conclude -, e anche perché credo che questa sanzione potrebbe far pensare che la struttura avalli i metodi violenti per contenere i pazienti”.
Secca la replica di Casa Fenzi. Il vice direttore Piero De Faveri, senza entrare nel merito del procedimento disciplinare, precisa: “Tutte le mansioni ascritte al profilo dell’Oss possono essere richieste, e l’operatore non può esimersi dall’eseguirle, altrimenti dovrebbe cambiare lavoro”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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