Caso “Prosek”. De Castro (Europarlamento): “Inaudito che la denominazione Prosecco sia oggetto di abusi”. Insorge il Consorzio di tutela del Docg

Scattano le reazioni e le polemiche dopo la proposta arrivata nei giorni scorsi da Zagabria di dare avvio alla procedura per il riconoscimento e la registrazione del nome “Prosek”, la variante croata del Prosecco. Un tentativo di far riconoscere una denominazione di vino bianco locale, una traduzione in lingua del nome “Prosecco”.

Scatta l’”ammonizione” da parte di Paolo De Castro, coordinatore del Gruppo S&D alla commissione agricoltura del Parlamento europeo. È inaudito infatti, secondo l’ex ministro, che si tolleri che la denominazione protetta del Prosecco, una delle più emblematiche a livello europeo, diventi oggetti di imitazioni e abusi, in particolare all’interno della stessa Unione europea.

“Di fronte alla richiesta di tutela di una menzione, Prosek, che altro non è se non la traduzione del nome ‘Prosecco’ – sottolinea De Castro – bisogna ricordare che il regolamento Ue sull’Organizzazione comune dei mercati agricoli stabilisce che le denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette devono essere tutelate da ogni abuso, imitazione o evocazione, anche quando il nome protetto viene tradotto in un’altra lingua. Senza contare che, al momento della sua adesione all’Ue, la Croazia non aveva chiesto la protezione della denominazione ‘Prosek’, consapevole del fatto che fosse in conflitto con la tutela riservata al nostro Prosecco”.

Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco docg, dopo l’intervento del presidente del Veneto Luca Zaia e di Coldiretti, si schiera a favore e condivide la posizione dell’europarlamentare De Castro, ritenendo fondamentale la protezione delle Dop rispetto ai regolamenti nei confronti dei produttori di qualità.

“Si ritiene pertanto che la Commissione Europea debba essere garante dell’applicazione del regolamento dell’Unione Europea delle denominazioni – afferma il Consorzio della docg – assicurando che non si verifichino abusi, imitazioni, evocazioni del termine Prosecco, che definisce un prodotto legato esclusivamente a un territorio, ed è il risultato di una storia e un’identità uniche”.

Abbiamo chiesto l’impegno del commissario Wojciechowski al fine di evitare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Ue della domanda di protezione della menzione tradizionale ‘Prosek’, e di dimostrarsi ancora una volta al fianco dei nostri produttori di qualità nel rafforzamento delle Indicazioni geografiche, come richiesto anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen” conclude De Castro.

Parole di disaccordo sono arrivate anche dal sottosegretario alle politiche agricole Gian Marco Centinaio, che in una nota stampa afferma: “Che l’Unione Europea blocchi subito questo tentativo e non si proceda con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Non bastava l’aceto balsamico, ora è la volta del Prosecco”.


(Foto: archivio Qdpnews.it).
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