Castello di Conegliano, il Pd attacca l’amministrazione: in degrado, è un luogo dimenticato (gallery)

Sono tante le accuse che il Partito democratico, rappresentato in consiglio comunale da Alessandro Bortoluzzi, Andrea Barazzuol, Isabella Gianelloni, Italo Rebuli e Laura Rossetto (nella foto sopra), muove all’amministrazione comunale in riferimento allo stato attuale del complesso del castello di Conegliano.

In sintesi, queste sono le mancanze (nelle foto) attribuite dal gruppo all’amministrazione: muri scrostati nella sala al piano terra della torre, dove si svolgono i matrimoni, e la presenza di un’antiestetica saracinesca, lavori interrotti in corrispondenza del lato nord delle mura, presenza di una staccionata pericolante nel giardino del castello, cipressi malati e poco curati, sporcizia in prossimità nell’area sottostante il bar, infiltrazioni d’acqua dal tetto del castello, assenza di illuminazione ad eccezione del periodo natalizio.

E, a quanto sostengono i consiglieri, non sembrano essere gli unici ad essersi accorti di tutto ciò, dato che uno dei privati che possiede un terreno all’interno delle mura avrebbe segnalato la caduta di un albero di una certa taglia, segnalazione che ha provocato alcuni controlli dalla Soprintendenza, la quale avrebbe rilevato anche la presenza di diverso pietrame caduto dalle mura stesse.

“Nei prossimi giorni – ha spiegato Alessandro Bortoluzzi – invieremo un dossier alla Soprintendenza, contenente tutti gli aspetti che non vanno in quest’area, perché ci sembra che la tendenza sia quella di tamponare le emergenze senza porre un minimo di attenzione e presentare una progettualità”.

“L’amministrazione – prosegue Bortoluzzi – continua a non ascoltarci e la situazione è grave: non si può continuare a far finta di fare qualcosa. Segnalo, inoltre, che il prossimo anno il custode andrà in pensione e, quindi, si aggiungerà anche il problema del reperimento di personale. E intanto sono cinque mesi che non abbiamo più neppure l’assessore con delega alle politiche comunitarie che si occupi dei fondi europei”.

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Una certa criticità, inoltre, è stata dimostrata anche verso l’iniziativa dell’albo dei mecenati, inaugurata recentemente dall’amministrazione, allo scopo di segnalare e valorizzare quanti si spendono per la città del Cima.

“L’albo dei mecenati – ha puntualizzato Isabella Gianelloni – è inutile se non esiste una progettualità e intanto qui ci troviamo con il problema che non si trovano neppure 600 euro per sostituire il rasaerba per il giardino del castello”.

“Costi ma opportunità”, è stato invece il commento di Italo Rebuli, il quale ha lamentato l’assenza di una “prospettiva ampia”. “Se non ci sono risorse – ha aggiunto il consigliere – la città muore e siti come questo possono davvero divenire una risorsa spendibile”.

Non sarebbe la prima volta che l’argomento viene affrontato, ma, al contrario è stato al centro di interpellanze e di discussioni in consiglio comunale e persino la Soprintendenza avrebbe più volte sollecitato il Comune a portare a termine le opportune migliorìe: un appello che, allo stato dei fatti, pare essere rimasto inascoltato, con il rischio che in futuro la Soprintendenza stessa decida di intervenire in prima persona nello svolgimento dei lavori, presentando però il conto all’amministrazione.

“Non capiamo poi – hanno più volte sottolineato tutti i consiglieri – come mai siano stati interrotti i lavori alle mura, iniziate dagli alpini. Ci risulta che le associazioni coinvolte siano disposte e stiano aspettando di proseguire, cosa è successo?”.

Il Partito democratico sembra non voler abbandonare l’intento di proseguire con la propria battaglia per quello che definisce “un luogo dimenticato”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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