ll 2 giugno 2022 a Conegliano sarà ricordato negli annali come una Festa della Repubblica unica nel suo genere.
Il sindaco Fabio Chies e l’assessore al commercio Yuri Dario hanno accolto con un omaggio speciale la delegazione della decima edizione del Festival Italo-Marocchino, diretto da Abdallah Khezraji, dirigente della Cooperativa Sociale Hilal e vicepresidente della Consulta regionale per l’immigrazione.
Chies ha ricevuto Khezraji, Fatiha Rouissam, presidente del Festival Italo-Marocchino, Ahmed Herzenni, Ambasciatore itinerante del Marocco in difesa del rispetto dei Diritti Umani – un Nelson Mandela marocchino che per le sue battaglie per i diritti umani e la libertà ha trascorso 12 anni in carcere dal 1972 al 1984 – Aicha Nassiri, consigliere di Corte di Cassazione a Rabat e fondatrice dell’associazione Donne Giudici, Saleh El Haihi esperto di Diritti Umani e membro dell’Organizzazione Pace e Tolleranza di Laayoune, con le parole: “Pensiamo che le differenze ci arricchiscano. La Festa della Repubblica ci ricorda che i valori della Costituzione sono anche quelli della pace e dell’accoglienza. È quindi con grande piacere che posso dirvi che abbiamo individuato lo spazio per le sepolture delle persone di fede mussulmana in un’area del cimitero di Conegliano. Uno spazio di circa 160 metri quadrati in cui troveranno posto dalle 30 alle 40 tombe orientate verso la Mecca. L’area sarà separata da una bassa siepe per sottolineare una volta di più che non vi devono essere divisioni tra noi”.
L’ambasciatore Ahmed Herzenni e gli altri membri della delegazione hanno ringraziato con grande affetto il sindaco e la comunità di Conegliano, che con questo importante gesto “costruisce un nuovo ponte di pace e di collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo”. Un traguardo, quello della mediazione sociale e del dialogo interreligioso, per il quale Abdallah Khezraji si impegna da oltre vent’anni con le sue iniziative e i suoi progetti.
Nella mattinata di giovedì è seguito l’altro incontro con il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra, amico di lunga data di Khezraji che nei primi anni italiani abitò in un appartamento di proprietà dei genitori del primo cittadino.
I due incontri hanno concluso le attività preliminari della decima edizione del Festival Italo-Marocchino, iniziate martedì scorso in grande stile a Palazzo Madama in Roma, con l’incontro “Immigrazione, Lotta al terrorismo, e Carta Universale dei Diritti Umani” nella sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica Italiana.
Un appuntamento al quale sono intervenuti i senatori Gianpaolo Vallardi, Andrea Causin e Valeria Fedeli, Youssef Balla, Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, Ahmed Herzenni, Ambasciatore itinerante del Marocco in difesa del rispetto dei Diritti Umani, Aicha Nassiri, fondatrice dell’associazione Donne Giudici, Antonio Stango, presidente della Federazione italiana dei Diritti Umani, Saleh El Haihi esperto di diritti umani e membro dell’organizzazione Pace e Tolleranza, Matteo Jacques Dominici, membro della sede delle Nazioni Unite di Ginevra e project manager di Menafrica, Abdallah Khezraji direttore del Festival Italo Marocchino.
Per Vallardi “l’immigrazione, se gestita, è una risorsa, e gli scambi tra Italia e Marocco progrediscono da tempo non solo dal punto di vista politico ma anche in ambiti economici come l’agricoltura e la tecnologia”. “Il Marocco è un modello di lotta al terrorismo – ha affermato nel suo intervento Causin – che ha ricordato come la formazione degli imam abbia rappresentato una tappa fondamentale nel contrasto alla radicalizzazione”.
Balla si è concentrato sul ruolo del Marocco nella coalizione globale anti-Daesh/Isis e sui programmi di integrazione dei migranti”. Stango ha richiamato l’attenzione sulle linee guida del Consiglio d’Europa su immigrazione e rispetto dei diritti umani. Herzenni è entrato nel merito delle politiche dell’immigrazione marocchine, ricordando, tra l’altro, la riforma costituzionale del 2011 che afferma le radici multiculturali africane della società marocchina e instaura un’uguaglianza di trattamento tra marocchini e africani: “Oggi mille persone godono dello status di rifugiato in Marocco, 50 mila sono i migranti regolarizzati. Il Marocco è anche sede dell’Osservatorio internazionale dell’immigrazione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Nassiri, che è anche consigliere della Corte di Cassazione di Rabat e ha parlato della legge 2714 contro la tratta degli esseri umani, e di come tra il 2020 e il 2021 siano nati in Marocco 3227 figli di cittadini immigrati, e 9064 immigrati abbiano avuto accesso ai servizi sanitari. Sull’uguaglianza di genere ha precisato che il Marocco è da tempo impegnato in quest’ambito e che nella nuova Costituzione si afferma la necessità di “bandire e combattere ogni forma di discriminazione basata sul sesso”. El Haihi ha approfondito le strategie del Regno del Marocco per contrastare l’immigrazione, tra cui il protocollo “Gli stranieri e i diritti dell’Uomo”.
In conclusione, Fedeli e Dominici hanno ribadito che “le vite umane si salvano comunque”, nello stesso tempo vanno rafforzati il contrasto alla tratta degli esseri umani e alla radicalizzazione, e un’integrazione che rispetti le storie di tutti.
Per il prossimo ottobre è stato delineato un programma di massima che potrà essere arricchito da altri appuntamenti oltre a quelli di seguito elencati: 12 ottobre alle ore 20 Hotel BHR, inaugurazione “10 anni di iniziative del Festival Italo-Marocchino” alla presenza di Sindaco, Ambasciatore, Console, Autorità italiane; premiazione di persone distintesi per il loro impegno civile; introduzione al programma 2022; 13 Ottobre alle ore 10 Istituto Mazzotti l’incontro “Dialogo religioso e ambiente”, ore 19 presentazione di un documentario sull’ambiente; 14 ottobre alle 10.30 Forum degli imprenditori a favore dell’ambiente, con la partecipazione delle Camere di Commercio del Veneto e di diversi Distretti marocchini; alle 14 inaugurazione della Fiera dei prodotti del Sud a Villa Margherita; alle 19 proiezione di un film marocchino sul tema dell’ambiente; 15 ottobre l’incontro “La religione è un bene comune”, con la partecipazione di rappresentanti del mondo musulmano, cristiano ed ebraico; alle 15 concerto di musicisti italiani e marocchini a Villa Margherita; 16 ottobre giornata di chiusura della manifestazione con esposizioni di arte e artigianato, danze, musica e folclore, dalle 10 alle 18 a Villa Margherita.
Con grande piacere saranno accolti eventuali ulteriori suggerimenti o contributi sul tema del Festival, che nel 2012, in occasione della prima edizione, ha ricevuto il riconoscimento della medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica e il patrocinio del Re del Marocco.
(Foto: Mario Anton Orefice Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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