Le imminenti chiusure in città stanno facendo parlare a Conegliano.
Dopo l’annuncio del negozio di dolciumi Dolcezze (conclude l’attività per pensionamento) in via Cavour e di Margherita Mode, in via XX Settembre, che a fine mese chiuderà una storia commerciale di 45 anni, ora tocca a Rinascimento, negozio in franchising della nota linea di abbigliamento che, dopo una campagna di sconti fino al 70%, ha tolto la propria insegna da corso Vittorio Emanuele II.
L’obiettivo dichiarato dall’attività è quella di spostarsi dal centro a una zona più periferica.
Ma, a fronte di questa situazione, che cosa pensa di fare l’amministrazione comunale?
A rispondere a questa domanda è stato Yuri Dario, assessore al Commercio, che ha prima fornito alcuni dati sul commercio coneglianese.
Dario ha riferito che nel 2024 hanno chiuso 24 attività, mentre hanno aperto 20 esercizi commerciali.
“I numeri delle aperture sono maggiori rispetto agli anni scorsi: sono numeri positivi anche se, tuttavia, c’è da tenere conto che ci sono molte chiusure in centro, mentre le aperture avvengono in periferia, dove i costi sono minori e le condizioni economiche sono più vantaggiose – ha dichiarato – Il problema riguarda il caro affitti in centro e anche la concorrenza dell’online”.
“Aumenta il numero di negozianti che hanno il doppio canale di lavoro (il negozio fisico e quello online, ndr) e credo che questa possa essere la strada per il futuro – ha proseguito – Nonostante ciò, la situazione del commercio sicuramente preoccupa il Comune, motivo per cui stiamo cercando dei fondi a sostegno del settore (il Governo ha tagliato i fondi ai Comuni e, quindi, la ‘coperta’ è sempre più stretta)”.
Come ha spiegato l’assessore, l’obiettivo è quindi quello di trovare dei fondi e, di conseguenza, capire le soluzioni da mettere in atto: non solo un contributo a chi decide di aprire una nuova attività, ma anche dei servizi agevolati potrebbero essere un’ipotesi di intervento.
“Quando riusciremo a ottenere dei fondi, capiremo come procedere, coinvolgendo anche le associazioni di categoria – ha ribadito Dario – Sarebbe sicuramente utile dare un contributo alle nuove aperture e un’offerta integrata di servizi”.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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