“Ci aggrapperemo ai nostri mille ricordi”: oggi l’addio a Marco Zorgno, il 23enne deceduto in un incidente stradale

Oggi l'addio a Marco Zorgno, il 23enne deceduto in un incidente stradale
Oggi l’addio a Marco Zorgno, il 23enne deceduto in un incidente stradale

La comunità si è stretta oggi, venerdì 16 giugno, attorno alla famiglia di Marco Zorgno, il 23enne coneglianese coinvolto a metà maggio in un incidente nella Val Lapisina.

Il giovane stava percorrendo la statale Alemagna a bordo della propria moto, quando una giornata come tante altre si è tramutata in tragedia.

Nonostante le sue gravi condizioni, la speranza che la sua giovane vita non si spegnesse così presto era tanta, ma è stata delusa ai primi di giugno, con il decesso del giovane.

Oggi è stato celebrato il suo funerale (era attesa la data, a causa dei tempi tecnici per l’espianto degli organi), nella chiesa di Campolongo, dove si sono dati appuntamento tanti amici, conoscenti, ex docenti di Marco delle scuole medie e dell’Itis, per poterlo salutare, un’ultima volta.

Nessuno aveva parole per descrivere il dolore di questo momento, ma al loro posto tanta commozione per una giovane vita spezzata.

“Una vita stroncata da giovane – sono state le parole del sacerdote celebrante, don Michele Maiolo, il quale ha ricordato Gesù sulla croce – Marco amava far festa e darsi da fare. Il paradiso sarà un luogo dove fare festa e dove non si dovrà più fare i conti con la morte”.

Don Maiolo ha ricordato l’attaccamento di Marco agli amici e alla famiglia che “per lui, era un luogo importante”: “Sapeva dedicare loro il tempo giusto”, ha detto.

“Vi invito a pensare al concetto di tempo: è meglio rallentare, magari facciamo meno cose, ma insieme – ha proseguito il sacerdote – Meglio la nostalgia di quanto abbiamo vissuto insieme, che il rimorso. E Marco ha vissuto creando nostalgia: credo voi tutti abbiate nostalgia di quanto ha donato”.

Le parole di don Maiolo hanno lasciato spazio a quelle di un gruppo di amici che affidandosi a carta e penna, hanno voluto salutare Marco ed esprimere tutto il dolore di questo momento in una lettera a lui indirizzata.

Come un fulmine a ciel sereno hai lasciato una voragine“, hanno scritto, ricordando i suoi “sorrisi sinceri”, la passione per la pesca e la moto, ma anche “l’esuberanza e l’estrema dolcezza”.

“Ora ci aggrappiamo a mille ricordi – hanno continuato – La forza del ricordo e l’affetto sincero sapranno prevalere sullo sconforto. Pensiamo che bisogna saper vivere ogni giorno come fosse un dono, senza mai rimandare a domani”.

Don Maiolo ha quindi ringraziato, a nome della famiglia, tutti coloro che l’hanno sostenuta in questo periodo di dolore e difficoltà.

Il feretro, una bara di legno chiara cosparsa di fiori dalle tonalità del giallo e dell’azzurro, è stata portata fuori dalla chiesa anche dagli amici, tra la commozione generale.

Poi c’è stato il lancio in aria dei palloncini bianchi, per salutare questa giovane anima in cielo. Un gesto accompagnato da un fragoroso applauso.

Il passaggio del feretro è stato infine accolto dal rombo di una serie di moto parcheggiate. Un gesto per dire, per l’ultima volta, “Ciao Marco”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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