Lunghe code e molta attesa questa mattina al Covid point della Zoppas Arena di Conegliano e, secondo una segnalazione giunta alla nostra redazione, c’è chi è dovuto rientrare a casa senza potersi sottoporre al tampone, visto che l’orario di chiusura del centro fissato per le 12 (qui l’articolo) è stato anticipato di mezz’ora, impedendo a molte persone di usufruire del servizio.
Nei giorni scorsi l’azienda sanitaria aveva fatto sapere che l’avvento delle festività natalizie non avrebbe portato con sé la chiusura dei Covid point, i quali, al contrario, avrebbero continuato a funzionare anche nei giorni di festa secondo un orario prestabilito.
Nel caso di Conegliano, l’orario fissato era dalle 8 alle 12 ma, a quanto pare, queste quattro ore di attività non sono servite ad esaurire le lunghe code che stamane erano visibili per chi percorreva via Ca’ di Villa, nel quartiere di Campolongo.
E c’è chi, come nel caso dell’autore della segnalazione giunta in redazione, che ha contestato l’organizzazione del servizio, alla luce del fatto che non tutti stamane hanno potuto accedervi.
Una situazione di cui il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha dichiarato di essere a conoscenza: “Ci sono 12 mila bimbi a casa che devono fare il tampone. Stiamo rafforzando le linee”.
“Siamo preoccupati – ha invece affermato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia -. Questo è quanto riusciamo a erogare con le forze lavoro e l’organizzazione che abbiamo, non avendo altre truppe“.
“Sarei anche io arrabbiatissimo di dover fare la coda – ha proseguito Zaia -. Al Governo avevo fatto la proposta di dare alle farmacie la disponibilità degli stessi tamponi che vengono fatti ai Covid point, ma a livello nazionale sono tutti concordi nel dire che un potenziale positivo non debba entrare in farmacia”.
“Non ci sono alternative” ha osservato Zaia in merito alla questione.
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