“Lasciati a piedi dal bus sostitutivo”, i pendolari chiamano la Polizia

Pendolari sotto la pioggia a Conegliano cercano lumi su come tornare a casa con i bus sostitutivi dei treni

Non è iniziata serenamente la settimana di chiusura per lavori della ferrovia Conegliano – Belluno, preannunciata con largo anticipo.

Da ieri domenica e fino a venerdì 3 novembre i treni non circoleranno sulla tratta da pochi anni elettrificata ma ancora monobinario per la quasi totalità. Per garantire il servizio pubblico a pendolari e viaggiatori occasionali è stato attivato un servizio di autobus sostitutivi tra Conegliano, Vittorio Veneto, Alpago, Ponte nelle Alpi e Belluno, con i treni da Venezia diretti verso il capoluogo dolomitico che terminano la corsa nella stazione della città del Cima.

E’ proprio qui che oggi lunedì, primo giorno lavorativo senza treni per molti pendolari, si sono verificati dei disagi che hanno generato vibrate proteste. Un convoglio proveniente da Venezia e partito nel tardo pomeriggio, in particolare, sarebbe arrivato a Conegliano senza che il bus per Belluno lo attendesse nel piazzale esterno, costringendo così un gruppo di pendolari a dovere attendere quello successivo, in partenza dopo circa un’ora. Tutto ciò mentre il Coneglianese era interessato da forti precipitazioni piovose.

Irritati per l’accaduto, alcuni viaggiatori hanno deciso di chiamare la Polizia per denunciare il disagio in corso. “Non si lascia la gente a terra così. Evidentemente manca la comunicazione fra Trenitalia e chi gestisce il servizio sostitutivo tra gomma, e anche l’informazione ai passeggeri in stazione” ha esclamato qualcuno di loro.

Anche questa mattina ci sarebbero stati inconvenienti e disagi nelle coincidenze tra bus provenienti dal Bellunese e diretti a Conegliano via Vittorio Veneto: “Non vedendo arrivare il mio, ho dovuto prendere un pullman di linea” lamenta uno storico pendolare vittoriese.

Un primo risultato sarebbe stato raggiunto, con un bus (sembra quello partito da Conegliano senza attendere il treno da Venezia) fatto tornare nel piazzale esterno della stazione per evitare un’attesa ancora più lunga ai pendolari desiderosi solo di tornare a casa dopo una giornata di lavoro.

(Foto: per gentile concessione di un lettore).
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