L’Antonio Carraro Prosecco Doc Conegliano (nuovo “naming” europeo dell’Imoco Volley) è la prima finalista della Cev Champions League 2024/25. In una Ulker Sports Arena di Istanbul tutt’altro che gremita, Wolosz e compagne hanno dato oggi sabato pomeriggio l’ennesimo dispiacere stagionale alla Numia Vero Volley Milano zeppa di olimpioniche, e ora attendono di conoscere chi dovranno sfidare nella finale di domani domenica alle 18 ora italiana tra Vakifbank Istanbul e Savino Del Bene Scandicci, protagoniste della seconda semifinale. Top scorer della partita non è stata nessuna delle “solite” Egonu o Haak ma un’ottima Zhu Ting.
AGGIORNAMENTO DELLE 19.30: Sarà – forse un po’ a sorpresa, soprattutto per come è maturata la vittoria – la Savino Del Bene Scandicci l’avversaria di Conegliano nella finale di Cev Champions League di domani. Nella seconda semifinale, iniziata oggi alle 18 davanti a 5.410 spettatori, le toscane allenate da Marco Gaspari hanno impiegato appena 76 minuti per battere la squadra “di casa”, il Vakifbank Istanbul di coach Giovanni Guidetti, per 3-0. Eloquenti i punteggi dei set, vinti da Scandicci a 12, 19 e 21. Top scorer delle toscane Ekaterina Antropova con 17 punti, mentre nel Vakif solo Markova è arrivata in doppia cifra (10).
Questo dunque il quadro delle finali di domani: alle 15 ore italiana Numia Vero Volley Milano – Vakifbank Istanbul per la medaglia di bronzo, alle 18 Antonio Carraro Prosecco Doc Conegliano – Savino Del Bene Scandicci per la Coppa dei Campioni.
Primo set
I due allenatori – Daniele Santarelli per le campionesse in carica e Stefano Lavarini – si conoscono a memoria (molto bello l’abbraccio tra i due a pochi istanti dal primo servizio), le loro squadre praticamente pure. E allora non grosse sorprese nei due starting six: Conegliano, con la nuova denominazione europea Antonio Carraro Prosecco Doc, inizia con Wolosz – Haak, Fahr – Chirichella, Gabi – Zhu e De Gennaro libero. Milano propone Orro – Egonu, Kurtagic – Danesi, Daalderop – Cazaute e libero Fukudome. Ancora panchina, dunque, per Sylla, che entrerà a partita in corso.
Tempo di esaurire la scenografica presentazione, con le giocatrici chiamate in campo una alla volta (nella girandola di colori sociali proposti in questa stagione, oggi per le pantere tocca al rosso – “total black” per Moki), e finalmente si inizia, tra l’altro con uno scambio lungo concluso da un murone di Fahr. Egonu subito pimpante, le risponde – quasi come da copione – Haak. Anche fortunata l’opposto azzurra nel servizio del 3-2, ma in questi primi scambi la seconda linea coneglianese non sembra imperforabile. Brilla Cazaute, soprattutto sul lob del 6-4, non solo come finalizzatrice ma anche da assist-woman: ne beneficia Egonu per il 9-6. Danesi mura e trova la riga di fondo campo: Santarelli decide di fermare il gioco. Segni di risveglio coneglianese mentre Lavarini spreca un check. Imperiosa Egonu dal suo posto 2 su Fahr, poi Orro conclude da vera olimpionica uno scambio lungo, e tutta la panchina lombarda esulta. Bello lo spettacolo in campo, con entrambe le squadre che se le danno di santa ragione, salvo poi optare per soluzioni di fioretto, come Zhu. Cazaute macchia una prova fin qui ottima (a fine gara sarà la top scorer milanese) valutando male una palla morbida che cade, in campo, a pochi centimetri da lei. Et hoc sufficit per ringalluzzire la Carraro Prosecco, che trova tosto il doppio vantaggio. Naturale che Lavarini fermi il gioco: la sua francese si riscatta, Milano è lì (18-19) ma Lukasik difende su Egonu e propizia l’attaccone di Bella. Paola tira verso… la sua ex panchina, la Carraro ha un’autostrada per portarsi sull’1-0, Zhu prima sbaglia poi procaccia 4 setball di fila. L’epilogo del set è d’autore, con il murone della cinese su Egonu.
Secondo set
La Numia ha tenuto a testa molto a lungo alla Carraro Prosecco Doc, che tuttavia – pur con percentuali non entusiasmanti nei fondamentali – è riuscita a emergere al momento giusto, come da suo Dna. Per Milano piove sul bagnato, poiché l’avvio di secondo è in modalità turbo per le pantere, che volano sul 5-1. Poi se Haak serve a 100 all’ora e Zhu può usufruire di un comodo rigore, tutto sembra ancora più semplice. Cenni di resilienza milanesi, ma il vantaggio della Carraro Prosecco si mantiene corposo (10-5). Provvidenziale il muro di Haak a frenare una Numia che stava riguadagnando terreno, Lavarini gioca la carta dell’altissima Smrek, poco reattiva in copertura: 15-9 Carraro. Zhu, partendo dalla seconda linea, ricorda che oggi è in grande forma (altrettanto si può dire per Cazaute al di là della rete). Ace di Kurtagic, Orro si traveste da bomber, pure il check è amico di Milano, Danesi mura ma le pantere sono ancora avanti, sia pure di poco (18-16). Eppure tra una prodezza di qua e un errore di là, voilà il pareggio è servito. Basterà il time out di Santarelli a risollevare le pantere? Pare di no, perché Milano è in happy hour, come testimonia il lungo turno dai 9 metri di Orro. Entra Seki, Gabi sbaglia, Egonu prende l’ascensore e guadagna 5 setball. La stessa Paola nazionale trasforma il secondo nell’1-1.
Terzo set
Non si può sempre vincere, e men che meno sempre per 3-0. Sarà filosofia spicciola e in questi momenti, tra vicini di seggiola, ci sta bene, ma l’importante è che in campo non ci siano contraccolpi tra le pantere che, avanti 16-10 nel set precedente, hanno subìto un parziale nel parziale di 15-4: davvero un inedito, in questa stagione e non solo. Equilibrio massimo, in compenso, nella prima dozzina di punti del nuovo set, poi ecco il primo mini break per le ragazze in maglia rossa (10-7). Al rientro dal time out di Lavarini, Fahr e Haak pigiano ancor di più sull’acceleratore. La mossa dell’allenatore del Vero Volley? Sylla per Daalderop, e non è l’unico cambio (c’è anche la diagonale) che sembra dargli ragione: scambi spettacolari in campo, Milano tallona. A segno anche Smrek, ma riecco la Carraro Prosecco: break consistente, Lavarini non può che fermare tutto poiché il tabellone dice 13-19. Anche l’occhio elettronico dice che nessuno ha toccato il pallone mandato fuori da Egonu, e fioccano i setball in casa rossonerogialloblù: ben 8. Sylla manda fuori, si può cambiare campo.
Quarto set
Come avrebbe affermato il grande Rino Tommasi, “diciamocelo chiaramente”: in una Final Four, a nessuno garba scendere in campo la domenica per giocarsi il bronzo. Naturale, quindi, che Milano butti il cuore oltre l’ostacolo, non avendo più appelli a disposizione: Egonu e compagne si costruiscono un minimo vantaggio, presto annullato. Paola appare pensierosa quando in pochi secondi si vede prima murare un attacco da Chirichella e poi salvare un pallonetto, in tuffo+pancake, nientemeno che da Haak. Il lob le riesce poco dopo, per il 7-6 Numia. Zhu è brava a rendere breve un nuovo magic moment del Vero, che in un contesto di gioco non propriamente degno di una F4 di Champions (da ambo le parti, s’intenda) si porta 12-10. Conegliano la ribalta con un parziale di 4-0 mentre si vede al centro del campo anche l’olimpionica Lubian. Milano non molla e trova il pareggio: sarà guerra di nervi da qui alla fine. In un finale thrilling che si rispetti non può mancare il videocheck, che dà torto alla Numia. Carraro concentrata, Vero un po’ pasticciona, per le pantere si spalancano le porte della finalissima: 23-19. La fast di Lubian porta 4 matchball, due dei quali finiscono in archivio. Il time out di Santarelli è un classico, molto meno che al rientro Fahr sparacchi fuori in primo tempo. E allora ci pensa Gabi a evitare “vantaggi pericolosi”, con la schiacciata che vale la finale.
ANTONIO CARRARO PROSECCO DOC CONEGLIANO 3 – NUMIA VERO VOLLEY MILANO 1 (25-21, 20-25, 25-17, 25-23). Durata set: 28′, 28′, 25′, 31′. Totale: 1 ora e 52 minuti. Top scorer: Zhu (21. Haak 20, Cazaute 18, Egonu 15). Arbitri: Szabo Alexi (Romania) e Michlic (Polonia). Spettatori: 3.350.
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(Autore: Luca Anzanello)
(Foto: CEV/Conny Kurth)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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