La mafia può avere paura? A rispondere a questa domanda è stato Salvatore Gibiino, agronomo e presidente della cooperativa “Pio La Torre”, che venerdì 18 gennaio ha incontrato gli studenti della classe quarta e quinta dell’istituto “G.B. Cerletti” di Conegliano nel teatro Toniolo.
Tema dell’appuntamento è stato il ruolo delle cooperative di “Libera La Terra”, che operano direttamente su terreni sequestrati alla mafia. Gibiino ha spiegato come la mafia abbia paura della confisca dei propri beni e del fatto che se ne parli negli istituti scolastici.
Un plauso, quindi, è stato rivolto a iniziative come questa promossa dalla Scuola Enologica di Conegliano – nell’ambito del progetto “Educazione alla legalità e al benessere” – che consentono ai giovani di confrontarsi con testimonianze dirette sulle sensazioni derivanti da esperienze quali la vittoria di un appalto pubblico per la gestione di territori sottratti alla mafia, la necessità di essere scortati dalle forze dell’ordine per raggiungere quelle terre, non avere uno stipendio per un anno e mezzo, ma andare avanti avendo fede nella cultura della legalità.
L’incontro è stato possibile grazie all’associazione Libera fondata da Don Ciotti nel 1995, che al momento attuale dispone di 20 coordinamenti regionali, 87 provinciali e di ben 278 presidi locali. All’appuntamento erano presenti anche Grazia Martelli, responsabile del coordinamento provinciale di Libera e Manuela Pelizzon, referente del presidio di Pieve di Soligo, che da anni contattano le scuole del territorio per dialogare con i ragazzi e promuovere iniziative significative, come i campi estivi nei terreni sottratti alla mafia.
Forse capiterà che qualcuno tra la platea di giovani studenti presenti all’iniziativa deciderà in futuro di fare un’esperienza in una delle cooperative di Libera La Terra o di collaborare con la realtà dello stesso Salvatore Gibiino: del resto, si sa, la cultura è sempre uno degli strumenti più efficaci.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Scuola Enologica Conegliano).
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