Conegliano, 45enne accusato di violenza su due 13enni: il tribunale respinge la scarcerazione ma cade l’accusa di sequestro

Il tribunale del Riesame respinge la richiesta di scarcerazione ma fa cadere l’accusa di sequestro di persona.

Questa la decisione dei giudici veneziani per l’istanza presentata dall’avvocato Enrico D’Orazio, legale del 45enne operaio di Conegliano, accusato di aver sequestrato per un’intera notte due ragazzine 13enni e di averle costrette a praticare atti sessuali.

L’istanza della difesa puntava a minare da una parte l’esigenza cautelare della reiterazione del reato ma soprattutto a smontare l’accusa di sequestro di persona. Secondo quanto la procura di Treviso gli contesta, infatti, l’uomo, la notte dell’11 novembre scorso, avrebbe accolto due 13enni scappate di casa, sistemandole in una stanza della sua abitazione.

Definita come una sorta di alcova con un letto e un computer sul quale erano stati salvati dei film porno. Un luogo dove l’uomo le avrebbe costrette a subire atti sessuali per tutta la notte. Segregandole e impedendo loro di fuggire.

Accuse pensatissime che, ha rilevato la difesa, cozzerebbero però con lo stesso racconto fatto dalle ragazzine che avrebbero detto agli inquirenti di aver sempre avuto a disposizione il proprio telefono cellulare e di aver trascorso gran parte della notte da sole, nella stanza dalla quale, al mattino, sono uscite tranquillamente.

Rilievi che i giudici del Riesame avrebbero accolto, vista la decisione di respingere l’istanza di scarcerazione precisando però: “previa l’esclusione dell’accusa al capo b” e cioè quella di sequestro di persona.

L’uomo resta quindi recluso nel carcere di Santa Bona ma, seppure in un quadro indiziario molto pesante, la sua posizione si alleggerisce.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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