Per l’indizione del referendum antipesticidi si dovrà ancora attendere, almeno fino a primavera 2022: è questa la specificazione fornita dal commissario straordinario Antonello Roccoberton, in merito a una questione che ha avuto inizio nel 2018.
Quell’anno il gruppo promotore, il comitato “Colli puri”, aveva indetto una raccolta firme per richiedere l’indizione di un referendum, che chiedeva l’inserimento nel regolamento intercomunale del divieto di utilizzo di sostanze tossiche e fitofarmaci chimici di sintesi, all’interno dei confini comunali, per favorire, in alternativa, l’impiego di prodotti fitosanitari biodegradabili.
Referendum che era stato dichiarato ammissibile, con la determinazione del 4 settembre 2019, determinazione che è stata poi oggetto di un ricorso presentato da consorzi e associazioni del mondo del Prosecco.
Ed è proprio degli ultimi giorni la notizia della decisione del Consiglio di Stato di respingere il ricorso, ritenuto inammissibile (qui l’articolo).
A oggi resta ancora l’incognita della data effettiva del referendum antipesticidi, che sicuramente non potrà svolgersi prima della primavera del prossimo anno.
“L’articolo 6 del regolamento comunale stabilisce come ogni attività di referendum sia sospesa, in caso di scioglimento del consiglio comunale, nel periodo di effettivo commissariamento e nei 6 mesi successivi all’elezione del nuovo consiglio“, ha dichiarato il commissario straordinario Antonello Roccoberton.
“Sarà il nuovo sindaco, se lo riterrà e se le norme lo consentiranno, che dovrà indire il referendum. – ha proseguito – Parliamo dei 6 mesi successivi al mese di ottobre, ovvero nella primavera del 2022, secondo quanto predisposto dal regolamento comunale, adottato nel 2005 e poi modificato nel 2019”.
Al momento non ci sarebbero ancora stati dei contatti diretti tra il Comune di Conegliano e il comitato promotore del referendum, considerato come l’amministrazione non avrebbe ancora ricevuto nessun atto ufficiale relativo all’annullamento del ricorso da parte del Consiglio di Stato.
“In ogni caso, – ha ribadito Roccoberton – questo è quanto previsto e si tratta quindi di una posizione di attesa: in questo momento, il Comune non può davvero fare nulla”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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