Conegliano, attacco a Giovanni Bernardelli: revocato il suo ruolo di presidente del consiglio comunale

Giovanni Bernardelli non sarà più il presidente del consiglio comunale di Conegliano: ieri, giovedì 5 novembre, durante la seduta consiliare è stata approvata la revoca del suo ruolo, con 13 voti a favore e 12 contrari.

La questione era il primo punto all’ordine del giorno di un consiglio comunale svoltosi a distanza, in videoconferenza, e che, in seguito alla revoca del ruolo di Bernardelli, è stato poi presieduto da Isabella Gianelloni del Partito democratico, in qualità di consigliere anziano.

“Avrei preferito guardare in faccia alcuni consiglieri”, ha scritto sui social il sindaco Fabio Chies, mezz’ora prima della seduta, facendo presagire quello che sarebbe stato il clima della serata. Una serata dai toni accesi e dalle accuse per nulla velate.

A inaugurare la discussione sul tema della revoca, durata più di due ore, è stato il capogruppo del Partito democratico Alessandro Bortoluzzi, il quale ha letto una relazione illustrativa sull’operato di Bernardelli, soffermandosi in particolare sulla condotta tenuta in occasione della mozione di sfiducia, presentata in prima battuta, contro l’assessore Claudia Brugioni.

“L’atteggiamento tenuto era incompatibile con il ruolo istituzionale del presidente del consiglio comunale, che dovrebbe essere super partes. – ha dichiarato Bortoluzzi – Giovanni Bernardelli ha esercitato le proprie prerogative in modo illegittimo e arbitrario e il suo comportamento è censurabile, perché ha ostacolato la presentazione della mozione”.

Parole non apprezzate dal sindaco Fabio Chies il quale, invece, ha ringraziato Bernardelli per il lavoro svolto, citando la lettera del Prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà, dove veniva confermata la correttezza dell’ex presidente del consiglio comunale nel trattare la questione della mozione.

Ci sono altre motivazioni dietro alla questione – ha affermato Chies – Tutti siete stati ascoltati in Prefettura e il buonsenso avrebbe fatto ritirare la proposta di delibera per la revoca, che non dovrebbe avere basi politiche, ma basarsi su ragioni sostanziali”.

Sul tema si sono espressi poi Massimo Bellotto e Alberto Ferraresi (Movimento 5 Stelle), il quale ha contestato il tenore di alcuni post su Facebook di Bernardelli, Stefano Dugone e Francesco Polo (Popolari per Conegliano), Flavio Pavanello (CambiAmo Conegliano), che ha dichiarato di non essersi mai sentito rappresentato dall’ex presidente del consiglio comunale, e Pierantonio Bottega (gruppo misto).

Sull’altro fronte, si sono fatti sentire la consigliera leghista Silvia Marcon, Enzo Perin, che ha definito la questione come il frutto “di una politica del carciofo”, Christian Dal Bo, Enrico Modenese, il quale ha parlato di “prostituzione anche nelle alte sfere politiche e a Conegliano”.

Da parte sua, Giovanni Bernardelli ha ribadito quello che è stato il rispetto delle regole, ricordando l’opinione del Prefetto e osservando l’infondatezza delle motivazioni alla base dell’attacco mosso nei suoi confronti.

“Non ho mai vissuto momenti di politica così imbarazzanti e così privi di contenuto: avete dimostrato di non saper fare una degna opposizione – ha dichiarato Bernardelli – Ognuno si prenda le proprie responsabilità”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: facebook).
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