Cercasi nuovo direttore per Casa Fenzi, la struttura per anziani situata in viale Spellanzon: lo scorso marzo, il precedente direttore Piergiorgio Penzo aveva rassegnato le proprie dimissioni, per “motivazioni di salute e familiari” (qui l’articolo), effettive a partire dal 1° giugno.
La previsione per Penzo era quella di tornare alla casa di riposo “Felice Casson” di Chioggia, luogo dove aveva già lavorato in passato e situato nella sua città di residenza.
Come hanno spiegato dalla struttura, quella annunciata è una procedura concorsuale per un ruolo dirigenziale che manterrà intatti i criteri di selezione adottati già nel precedente bando.
Bando che è già stato approvato dalla struttura e che dovrà essere pubblicato integralmente sulla Gazzetta ufficiale, dove sarà visibile per trenta giorni. Poi, una commissione appositamente nominata si occuperà di espletare tutte le fasi previste dal concorso.
Ma non è l’unica posizione aperta, in quanto Casa Fenzi prevede altri due bandi, stavolta dedicati al ruolo di educatore professionale a tempo pieno.
“Indicativamente per la fine di novembre dovremo avere il nuovo direttore della struttura – spiega Gianni Zorzetto, presidente di Casa Fenzi – Rimarrà in carica per cinque anni, quindi si tratta di un ruolo con contratto a tempo determinato“.
“Questo perché è previsto dallo statuto di Casa Fenzi – specifica Zorzetto – Ci sono case di riposo dove il direttore ricopre l’incarico a tempo indeterminato, ma nel nostro caso lo statuto stabilisce che questa posizione debba essere rinnovata ogni cinque anni”.
“Al momento non possiamo fare una previsione in termini di numero di candidati per il concorso – continua – Posso solo dire che nel 2019 si erano presentati una dozzina di aspiranti direttori, tra cui anche chi non presentava i requisiti per guidare una struttura per anziani“.
Alla luce del protrarsi della pandemia, Zorzetto ha specificato che la struttura fortunatamente resta Covid free, grazie all’impiego di tutte le accortezze del caso.
“L’unico rammarico è che, come tutte le altre strutture di riposo, non possiamo dirci completamente liberi – sottolinea il presidente – Essendoci delle persone fragili, dobbiamo stare attenti e le case di riposo non sono ancora aperte, quindi le visite con i famigliari prevedono una procedura e una serie di accorgimenti oramai noti”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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