“Non ho mai lasciato o voluto lasciare nessuna firma in banca”: è questa la specificazione che Cesare Peccolo, dimessosi ai primi di settembre dal ruolo di vicepresidente della Pro loco di Conegliano, ruolo che ricopriva assieme a Daniele Marchioni (vedi articolo), ha voluto fare: precisazione a seguito di alcune puntualizzazioni fatte da Francesco Filippin, legale incaricato dall’attuale presidente Angela Buso per una personale tutela, a seguito della missiva inviata da otto consiglieri all’Unpli e a Giovanni Follador.
Missiva dove, oltre a imputare a Buso un atteggiamento poco trasparente e per nulla inclusivo, veniva citata “l’estromissione del tesoriere dall’accesso ai conti correnti e alla documentazione” per ciò che concerne la parte contabile.
Argomentazioni rinviate al mittente dal legale di Angela Buso, il quale ha specificato come “i poteri di firma sul conto corrente dell’associazione sono stati attribuiti al presidente e al vicepresidente, non essendovi previsione statutaria alcuna di loro attribuzione anche al tesoriere” (vedi articolo).
Aggiungendo, poi, come la documentazione fosse stata messa a disposizione anche del tesoriere dalla prima riunione utile del 3 agosto, con la previsione di una verifica del materiale in occasione di un incontro successivo, “per il quale Angela Buso è sempre stata in attesa della fissazione, preannunciata dal tesoriere, e mai, però, avvenuta”.
Parole in seguito alle quali Cesare Peccolo, che da sempre ha specificato come i rapporti con l’attuale presidente Angela Buso siano buoni, ha voluto fare una precisazione sulla propria posizione: le sue dimissioni erano giunte con la motivazione dell’impossibilità di rispettare le sue “intenzioni iniziali”, legate a un concetto di volontariato inteso “come un’attività che si debba fare con divertimento e serenità”.
Un capitolo, quello della Pro loco di Conegliano, che pare essere ancora aperto.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
#Qdpnews.it