C’era un’assente illustre al primo giorno di lavoro del Volley Bergamo 1991, il club orobico che ha raccolto l’eredità della vecchia società che con il marchio Foppapedretti ha reso la città bergamasca una capitale internazionale della pallavolo. A non rispondere alla chiamata di coach Lino Giangrossi è stata la schiacciatrice ricevitrice Francesca Marcon, nata a Conegliano 38 anni fa e tesserata per il Volley Bergamo 1991.
“Francesca si unirà al gruppo dalla prossima settimana” ha comunicato il club lombardo, senza fornire altri dettagli. A spiegare il motivo della sua fermata ai box è stata, via Instagram, la stessa Marcon, da tutti conosciuta a Conegliano e non solo con il soprannome di “Cisky”: i sintomi di una pericardite, ossia l’infiammazione del pericardio, la membrana che avvolge il cuore e la radice dei principali vasi sanguigni collegati. Secondo Marcon, il guaio sarebbe collegato alla vaccinazione anti Covid a cui si è sottoposta: “Forse questo mio discorso può risultare un po’ blasfemo – è il suo pensiero affidato ai social – ma mi chiedo: non esiste una forma di “risarcimento” per chi subisce danni a livello di salute dopo aver fatto il vaccino?”.
Cisky fa una premessa importante: “Non sono no vax – precisa – ma di fare questo vaccino non sono mai stata convinta e ne ho avuto la conferma. Non so se vi può interessare, ma io ho avuto e ho tuttora una pericardite post vaccino… Chi paga il prezzo di tutto?”.
Come detto, il club pallavolistico in cui milita Marcon ha annunciato che l’atleta coneglianese si aggregherà alle compagne che hanno già iniziato il lavoro in palestra dalla prossima settimana, quindi la situazione sembra avviarsi alla normalità. Nel frattempo, tuttavia, il post dell’atleta ha scatenato un ampio dibattito, soprattutto sulla reale ed effettiva correlazione tra le inoculazioni dei sieri anti Covid e la pericardite come loro effetto collaterale in alcuni soggetti.
(Foto: Facebook Cisky Marcon)
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