Conegliano, 30 donne al corso di autodifesa: “Prevenzione, tecniche e psicologia per la vita di tutti i giorni”

Come prevenire il rischio di aggressione? A questa e ad altre domande ha risposto l’Accademia Marziale di Conegliano che nella serata di mercoledì 5 giugno scorso ha concluso l’ormai consueto corso di Autodifesa per donne, giunto quest’anno alla quinta edizione e sempre più partecipato da donne di tutte le età.

Sotto la guida del maestro Stefano Boscarato, coadiuvato dagli istruttori Stefano Lucchetta Afra, Marco Cagnazzo e Gian Bortoluzzi, circa una trentina di donne (nella foto sopra) si sono avventurate in un percorso comprendente sia le tecniche di autodifesa che gli approcci psicologici da adottare per una corretta prevenzione, fino ai consigli per il giusto approccio con le forze dell’ordine.

“Lo facciamo per essere presenti sul territorio – ha spiegato il maestro Boscarato – l’autodifesa non è solo le arti marziali ma soprattutto la prevenzione, che dev’essere una forma mentis per saper gestire al meglio la situazione”

Allenamento pratico

“La paura è un’emozione intensa ma anche un sistema di protezione per stare attenti alla situazione – prosegue Boscarato – è importante che le donne sappiano essere assertive: è la migliore strategia possibile, perché l’aggressore cerca sempre la vittima facile, quindi passiva o timida, d’altro canto la reazione aggressiva, a cui è abituato, lo agiterebbe ulteriormente”.

Diversi i consigli pratici che i docenti, nel corso dell’ultima serata, hanno dispensato alle partecipanti tenere sempre gli occhi aperti quando si è in giro, prestare attenzione alle strade e alla vie frequentate scegliendo le più trafficate per catturare l’attenzione in caso di pericolo e, come ha poi suggerito un rappresentante delle forze dell’ordine, allertare le autorità senza paura anche nelle situazioni apparentemente più innocue ma ugualmente intimidatorie.

Le forze dell’ordine sono lo strumento predisposto dallo Stato per la sicurezza – ha spiegato l’ufficiale alle presenti – perciò bisogna capire cosa possono e soprattutto cosa devono fare per poter intervenire: non pretendete di saper valutare la gravità delle situazioni, è meglio una chiamata in più che una in meno; e badate alle mani in vista, le aggressioni partono sempre da quelle”.

Presenti alla serata finale anche la psicologa Sara Monte, del Centro antiviolenze di Vittorio Veneto e allo Sportello Donna di San Fior e l’assessore coneglianese alle Pari opportunità e Politiche di tutela delle donne e antiviolenza Claudia Brugioni: “Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere: condividiamo le informazioni, le modalità e le tecniche per saper controllare le situazioni che ci contornano, sapere come muoversi nel momento del pericolo e tutelarsi”.

(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
(Foto: Stefano Boscarato-Accademia Marziale).
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