Conegliano, due anni di carcere per il 23enne responsabile della rissa in Corte delle Rose

Ha patteggiato due anni con sospensione condizionale della pena, Sylemane Pam, il 23enne senegalese accusato di aver picchiato E.K., 23enne albanese, provocandoli lesioni molto gravi. È la prima sentenza per la brutale aggressione al giovane, avvenuta la notte del 17 luglio scorso, nei pressi di Corte delle Rose a Conegliano.

A rispondere in concorso dello stesso reato di lesioni gravi, è H.A. 20enne italiano di origine marocchina per il quale la procura ha da poco chiesto il rinvio a giudizio. Una sentenza che per il 23enne senegalese difeso dall’avvocato Tino Maccarrone, sarebbe potuta essere molto più pesante.

Inizialmente, infatti, il giovane era accusato di tentato omicidio, reato poi derubricato in quello di lesioni gravissime e ora in quello di lesioni gravi. Le condizioni del giovane ferito, infatti, inizialmente erano sembrate molto gravi, e si era temuto che potesse riportare danni permanenti.

Ma il quadro clinico era migliorato al punto da consentire alla difesa di chiedere l’attenuazione dell’accusa. “Secondo quanto ricostruito dal processo – spiega inoltre l’avvocato Maccarrone -, la vittima ha tenuto un comportamento che avrebbe innescato la rissa, provocato probabilmente dal fatto che, come accertato dagli esami, aveva assunto cocaina”.

La lite era cominciata nei pressi del chiosco Istanbul City Kebab (in seguito raggiunto da un ordine di sospensione dell’attività di 7 giorni proprio per questi fatti). A scontrarsi, inizialmente solo a parole, erano stati due gruppi di giovani.

Ben presto dalle parole i contendenti erano passati ai fatti e il primo a colpire sarebbe stato H.A.. Secondo gli inquirenti, avrebbe sferrato tre pugni al volto della vittima, fratturandogli la mandibola.

Nella concitazione la rissa si sarebbe spostata poco più in là, nei pressi di Corte delle Rose, dove il 23enne senegalese avrebbe inferto un colpo violentissimo al giovane albanese, facendolo cadere a terra dove aveva battuto la testa, continuando a infierire su di lui, colpendolo con calci anche alla testa.

Un pestaggio che gli aveva provocato un gravissimo trauma cranico con ematomi cerebrali. Per il 23enne, fino ad allora incensurato, le manette erano scattate poche ore dopo l’aggressione. Il complice era stato arrestato qualche giorno dopo grazie alle indagini e alle telecamere installate nella zona che ora inchioderebbero entrambi.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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