Conegliano e il commercio. Il punto di Patrizia Loberto, presidente dell’associazione Corte delle Rose

Conegliano Patrizia Loberto

Il tema del commercio è ritornato negli ultimi giorni al centro dell’attenzione, complice l’annuncio di alcune iniziative riguardanti questa tematica.
 
Oltre al progetto del distretto del commercio, denominato “Cittàbellaevivibile”, che vede una sinergia anche con le associazioni di categoria, l’amministrazione ha pubblicato un bando destinato alla valorizzazione degli esercizi commerciali che vantano uno spessore storico-architettonico di ben 40 anni di attività.
 
Tutte novità che hanno sollevato anche delle riflessioni in merito da parte di quanti operano nel settore: tra questi anche Patrizia Loberto, presidente dell’associazione Corte delle Rose.
 
“Apprezziamo tutti gli sforzi che vengono fatti per il commercio – ha esordito Loberto – e l’assessore Sonia Colombari ci ha già avvisato che sarà fatta una riunione destinata a tutti noi commercianti. Ancora non si sa la data, ma ci verrà comunicata”.
 
“L’Ascom ha inviato a ogni commerciante il bando di valorizzazione storica – ha proseguito la presidente – però 40 anni di attività sono tanti, sono degli eroi coloro che possono vantare un simile periodo. Magari si tratta di esercizi commerciali tramandati di padre in figlio e, per quanto riguarda il valore storico, penso che ci si riferisca in larga misura ai negozi di via XX settembre, anche se la maggior parte del commercio è sviluppata nella parte sotto alla stessa via XX settembre”.
 
“Per quanto riguarda il discorso del distretto del commercio – ha aggiunto Loberto – si parla della nomina di un city manager. Non so chi potrebbe essere, ma aspettiamo l’incontro per saperne di più. C’è da dire che qualche anno fa si era presentata una figura di tale tipo nella stessa Corte delle Rose, ma poi non se n’è fatto più nulla”.
 
“Ci sono persone valide nel territorio – ha dichiarato la presidente – che possono fare del marketing, avendo note le dinamiche, anche pregresse, del tessuto locale. Bisognerebbe poter contare su una persona che conosce la storia del posto e il numero dei negozi della città e quindi penso che non serva andare fuori dal nostro territorio. Noi commercianti stessi potremmo essere validi in questo senso e diventare pubblicitari di noi stessi”.
 
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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