I primi a lamentare la chiusura del cinema Méliès a Conegliano (nella foto) sono stati gli abbonati, appassionati cinefili in possesso di due, quattro fino a dieci abbonamenti rimasti inutilizzati e in attesa di un rimborso, nonostante le mail inviate all’apposito indirizzo indicato sul sito ufficiale del multisala.
E proprio sulla questione degli abbonamenti si è espresso Federconsumatori, ente di promozione sociale con l’obiettivo di fornire assistenza ai cittadini: secondo Nicoletta Bernardi, responsabile della sede di Conegliano, nessun abbonato si sarebbe rivolto a loro e, quindi, c’è tutta la disponibilità da parte dell’ente stesso di fornire le informazioni necessarie.
“Ad oggi – spiega Nicoletta Bernardi – non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione da parte dei nostri associati in merito ai rimborsi dei biglietti relativi al cinema Méliès. Ovviamente il consumatore, oltre a seguire le indicazioni del cinema al fine di richiedere i rimborsi, qualora non fossero stati emessi automaticamente come promesso, può inoltrare un reclamo formale tramite raccomandata o posta pec nel caso il cinema ne sia provvisto. Federconsumatori sarà comunque a disposizione per aiutare i consumatori in caso di difficoltà, esaminando i singoli casi”.
La chiusura risale a più di tre settimane fa. Nonostante l’avviso ufficiale di “manutenzione straordinaria”, tutto è stato imputato alla messa all’asta dei beni interni del multisala, ancora appartenenti alla Lampostil srl, società di gestione del cinema fallita un anno fa prima dell’arrivo del Cinema Melies srls.
Un barlume di speranza sembrava esserci in occasione dell’asta avvenuta lunedì 11 febbraio nello studio trevigiano del curatore fallimentare Marco Crisanti, occasiona andata sfumata a causa di un’offerta presentata da Giorgio Fabris, patron del cinema e del teatro Accademia, non in linea con le modalità richieste dal regolamento (qui l’articolo).
In attesa di una nuova asta, abbonati e dipendenti si stanno comprensibilmente domandando quello che sarà il futuro dei loro rimborsi e dei propri posti di lavoro.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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