Conegliano, ferma l’organizzazione dei doposcuola: “Mancano i protocolli anti Covid aggiornati”. Le prime reazioni della politica

Il caso dei doposcuola a Conegliano è al momento una delle questioni che l’amministrazione sta affrontando. Una questione sollevata direttamente dal Comune che, tramite il dirigente Stefano Di Lena, ha pubblicato lunedì 6 settembre una comunicazione che specificava come al momento non fossero ancora stati definiti i nominativi degli alunni ammessi ai Centro socio educativi: il Comune, infatti, è attualmente “ancora in attesa della pubblicazione dei protocolli aggiornati in materia di prevenzione del Covid” e delle linee guida per l’anno scolastico 2021-2022.

Come si legge nello stesso documento, lo scorso anno, a fine agosto, era stato diffuso un “Piano per la ripartenza 2020-2021” che sconsigliava di organizzare attività che mescolassero allievi appartenenti a classi differenti. Quindi, il servizio era stato attivato per i gruppi classe più consistenti, in base al numero degli allievi iscritti e delle ore di servizio richieste, fino alla completa capienza degli spazi resi disponibili, nel rispetto delle disposizioni anti Covid.

Quest’anno, invece, tale organizzazione è al momento ferma in attesa di “disposizioni aggiornate” in materia di prevenzione, ma il Comune ha fatto sapere che, qualora arrivassero, si procederà poi alla definizione dei gruppi di studenti dei doposcuola, per “avviare il servizio presumibilmente a partire dal 20 settembre”.

“Ringraziamo il dirigente Di Lena perché ha preso coscienza dell’urgenza del problema per le famiglie e ha avuto la sensibilità di fare uscire una comunicazione ufficiale su questo – ha dichiarato la candidata sindaco del centrosinistra Francesca Di Gaspero sul tema – A una settimana dall’inizio della scuola, alcune famiglie non sanno se per i loro figli verranno attivati i servizi di doposcuola dei Centri socio educativi: è intollerabile che si debba organizzare la vita familiare di tutto il prossimo anno scolastico su congetture e voci non verificabili”.

“Anche in questo caso, le classi più a rischio sono quelle con i figli un po’ più grandi – ha proseguito Di Gaspero – che hanno meno richiedenti e, in caso di conferma delle disposizioni dell’anno scorso, non verrebbero attivate. Come abbiamo detto altre volte, serve una maggiore flessibilità in questi servizi. Noi vogliamo ampliare l’offerta alle famiglie, organizzando accanto ai Centri delle attività complementari, anche in locali diversi da quelli scolastici. In locali extrascolastici si sarebbe potuto lavorare con gruppi misti già l’anno scorso”.

In merito a questa problematica, il candidato sindaco di Forza Italia e due civiche Fabio Chies ha sottolineato come serva affrontare “con coraggio” questa tematica: “Noi l’anno scorso con coraggio abbiamo cercato di tracciare delle linee e la stessa cosa devono fare gli uffici del Comune. Capisco che le norme sono molto delicate, nel senso che non dipendono da loro e non vengono designate dal Comune di Conegliano – ha proseguito – però bisogna cercare di venire incontro alle famiglie, perché è proprio in un momento delicato come questo che bisogna cercare di fare la differenza. L’abbiamo fatto con coraggio l’anno scorso, devono farlo anche quest’anno: devono spingere assolutamente per dare una risposta alle famiglie”.

Lorenzo Damiano, candidato sindaco della lista Norimberga2, ricollega invece questa problematica a una situazione di “confusione generale”: “Io credo che ci sia una reale confusione e da un anno e mezzo a questa parte stiamo vivendo una situazione irreale, con tutta una serie di opinioni discordanti. Nessuno si prende la responsabilità di questo e anche nel ritardo delle scuole c’è la volontà di fare confusione – ha proseguito – Tutto questo è una confusione generale e c’è confusione anche nella politica. Una confusione inaccettabile come è inaccettabile tutta questa situazione. Ma io credo che sia una strategia, in maniera tale che la gente non comprenda più nulla”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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