Tra le 15 e le 16 di questo pomeriggio, mercoledì 1° settembre, erano oltre una cinquantina le persone in piedi davanti alla stazione ferroviaria di Conegliano: il motivo del loro raggruppamento non era però l’annunciata protesta contro l’entrata in vigore dell’obbligo di certificazione verde a bordo dei treni, bensì l’attesa di un autobus per Sacile, in sostituzione del Regionale Veloce 33615 delle 15.04.
Davanti alla stazione non si è fatto vedere né uno striscione né un manifestante, almeno non dichiarandosi tale, e l’accesso degli utenti ai binari si è svolto nella totale normalità, a parte per i contrattempi al passaggio dei treni regionali, che hanno accumulato ritardi fino a 50 minuti per un guasto tecnico tra le stazioni di Conegliano e Sacile.
La protesta dei “No Green Pass”, che era stata lanciata sui canali Telegram e che avrebbe dovuto costituire dei “blocchi” in alcune stazioni come Treviso e Conegliano appunto, era stata fissata per le 14.30, dando appuntamento a tutti coloro che volevano farvi parte proprio nei pressi del piazzale. Alla stazione di Treviso, dove l’orario era lo stesso, si sono presentati una decina di manifestanti.
I manifestanti di “No Green Pass” si oppongono all’obbligo del possesso della certificazione verde per viaggiare su Frecce, Intercity, Intercity Notte, Ec, En e Freccialink, ritenendo il decreto-legge 111 antidemocratico. Le forze dell’ordine, la Polizia e i Carabinieri, oltre alla Polizia locale, avevano iniziato a pattugliare l’area già diverse ore prima. Nonostante l’assenza completa dei manifestanti, i controlli continueranno fino a sera, confermando la volontà del Ministero dell’Interno di tutelare la regolare circolazione dei treni per tutta la giornata.
Alcuni passeggeri, sorpresi di vedere numerosi giornalisti e forze dell’ordine davanti alla stazione, non erano a conoscenza della possibile protesta di oggi: il personale di Ferrovie dello Stato ha provveduto a spiegare loro i motivi del disservizio, per nulla legato alla protesta che era stata annunciata.
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