Frode fiscale, è questo il reato per il quale la Guardia di Finanza di Venezia sta dando esecuzione a un provvedimento emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Venezia su richiesta della Procura finalizzato al sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre 16 milioni di euro nei confronti di 35 aziende e 46 persone fisiche coinvolte in una vasta frode fiscale e contributiva.
In questa sarebbero coinvolti anche diversi commercialisti della provincia di Treviso.
L’operazione è scattata al termine di una complessa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia e sviluppata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Venezia, su una segnalazione della locale Direzione dell’Inps di Venezia su possibili illeciti contributivi e previdenziali connessi alla gestione di alcune società della provincia di Venezia
È stata scoperta l’esistenza di un’articolata associazione per delinquere, attiva prevalentemente in Veneto e nella provincia di Lecce, finalizzata alla commettere gravi e ripetuti reati fiscali e societari, che hanno portato anche al fallimento di un’azienda.
In concreto, sono state individuate numerose società “cartiere”, utilizzate per assumere formalmente in carico un rilevante numero di lavoratori (ne sono stati individuati oltre 400), di fatto impiegati presso altre società beneficiarie sempre riconducibili al citato sodalizio criminale ed operanti nel settore e del montaggio di mobili e arredi per uffici e installazione di stand fieristici.
Tale sistema evasivo, attuato anche con l’ausilio di alcuni professionisti, anch’essi indagati, ha permesso alle imprese beneficiarie della frode di disporre di una rilevante forza lavoro a prezzi oltremodo competitivi con rilevanti effetti distorsivi sulla normale concorrenza nel settore di riferimento.
Nella frode sono coinvolte 35 aziende e ben 46 persone fisiche, tra cui una decina di trevigiani, commercialisti e consulenti del lavoro.
Tra loro N.C., commercialista di Conegliano, accusato di avere aiutato a evadere l’Iva mediante false compensazioni con falsi crediti di imposta. Poi, sempre di Conegliano G.B. indagato per indebite compensazioni.
Poi ancora per le stesse contestazioni F.D.C. di Mareno di Piave. Inoltre un professionista di Santa Lucia di Piave, R.V. amministratore di una società di servizi per bancarotta e C.D.L. di Vittorio Veneto per indebite compensazioni.
Denunciati anche due stranieri I.B. e S.C. di Conegliano per frode fiscale e indebite compensazioni.
Il sequestro ha interessato liquidità finanziarie, autovetture di pregio e immobili nella disponibilità degli indagati principalmente a Venezia, Treviso, Lecce ma anche in altre province nazionali.
Oltre alle condotte fraudolente a danno dell’Erario e delle casse previdenziali, il sodalizio secondo la GdF ha causato dolosamente il fallimento di una delle società “beneficiarie”, distraendo dal bilancio e dissipando circa 3 milioni di euro ai danni dei creditori e continuando ad usufruire di consistenti linee di credito già concesse dalle banche.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: Guardia di Finanza di Venezia).
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