Conegliano, giardino e parco del castello accessibili nel nuovo progetto del Centro coneglianese di storia e archeologia

Il Centro Coneglianese di Storia e Archeologia (Ccsa) ha presentato al commissario prefettizio Antonello Roccoberton un progetto per la creazione di un nuovo percorso accessibile all’interno della rocca del castello, con una conseguente proposta di recupero del giardino inferiore attualmente chiuso al pubblico.

Nel progetto si incrociano due temi dibattuti a lungo e che riguardano strettamente la ristrutturazione del complesso storico che è anche simbolo della città: da una parte l’eliminazione delle barriere architettoniche, per troppo tempo rimandata, e dall’altra l’apertura al pubblico di una zona che versa ormai in stato di abbandono e in cui si sono resi necessari lavori a tutela della struttura muraria.

Il progetto, realizzato dall’architetto Lorenzo Del Missier con la consulenza dell’architetto Michele Potocnik, entrambi soci del Ccsa, prevede la realizzazione di un percorso appositamente pensato per essere fruibile da persone con limitata capacità motoria e da famiglie con passeggini, il cui fulcro consisterebbe in una rampa sospesa a collegamento tra il giardino inferiore e il parco superiore.

Oltre alla rampa, sono altri due gli interventi fondamentali per consentire la creazione di un percorso praticabile anche nei giorni di chiusura del museo: l’apertura al pubblico dell’ingresso al giardino inferiore da piazzale San Leonardo e la ristrutturazione del giardino stesso.

Castello 2 copy

Quest’ultimo è un punto a cui la proposta del Ccsa presta particolare attenzione, unendo l’opportunità di una restituzione filologica del luogo alla necessità di interventi volti a tutelare la torre stessa: anni di abbandono e qualche modifica di troppo hanno snaturato l’idea originale di un giardino all’italiana improntato alla simmetria, oltre ad aver lasciato libero sfogo alla vegetazione che sta crescendo a ridosso della cortina muraria con la conseguente comparsa di alcune crepe.

“Con questa proposta, che restituirebbe alla comunità la fruibilità dell’intero parco del castello, intendiamo dare una prova concreta di collaborazione per promuovere iniziative mirate a migliorare la situazione di questo luogo, da decenni quasi dimenticato e poco promosso”, spiega il presidente di Ccsa Silvano Armellin.

Il progetto, assicura l’associazione di studiosi, è pensato in funzione della sostenibilità tanto in termini ambientali quanto in termini economici: l’installazione della rampa avrebbe un minimo impatto visivo e sarebbe comunque completamente reversibile, mentre diverse opzioni per quanto riguarda i materiali costruttivi permetterebbero il contenimento dei costi.

Castello 3 copy

Nella relazione presentata dal Ccsa sono previsti anche altri interventi minori, dall’integrazione di specie arboree autoctone che restituirebbero un’atmosfera più propriamente da giardino all’italiana, pur con la minima necessità di cura, alla mimetizzazione delle canalette elettriche che attualmente corrono all’esterno della torre.

Un’attenzione al dettaglio e una cura per il simbolo cittadino che inevitabilmente porta al grosso nodo dell’allestimento del museo, altra questione che prima o poi la città dovrà affrontare per giungere a un’offerta culturale al passo con i tempi e in linea con gli altri centri maggiori della provincia.

“Ricordando la centralità del nostro territorio tra le colline inserite nel patrimonio dell’Unesco – conclude Armellin – in questo momento il nostro biglietto da visita più significativo ha un giardino abbandonato e un allestimento museale obsoleto, che siamo disponibili a rivedere e valorizzare in collaborazione con le istituzioni”.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Ccsa).
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