La Polizia di Stato ha eseguito nei giorni scorsi alcuni provvedimenti cautelari emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Treviso. Si tratta di provvedimenti non custodiali, come l’obbligo di dimora nel Comune di residenza con obbligo di permanenza domiciliare notturna.
Le misure sono state eseguite nell’àmbito di un’indagine, articolata e complessa, condotta dalla Procura trevigiana, che ha coordinato gli investigatori del Commissariato di Pubblica sicurezza di Conegliano. L’attività, iniziata lo scorso giugno a seguito di una serie di reiterati delitti commessi con modalità simili tra loro, ha avuto il compito di dare una risposta a numerose persone offese, quasi esclusivamente anziani, aggrediti sulla pubblica via e scippati di collane e ori da giovani non facilmente identificabili poiché agili, pronti alla fuga immediata e quasi mai riconosciuti in volto dalle vittime.
Il “modus operandi” di tali scippi era collaudato e simile in ogni episodio: la persona offesa, di solito di età avanzata, veniva avvicinata con una scusa (o sorpresa alle spalle) e le veniva strappata sovente la catenina dal collo. Dopodiché, gli indagati si recavano a ricettare i monili in vari esercizi “Compro oro” per poi spendere il denaro in vacanze e pernottamenti nelle località balneari, in hotel a 4 stelle, con abuso di alcol e acquisto di sostanze stupefacenti.
L’indagine, condotta dagli investigatori del Commissariato di via Maggior Piovesana, è partita inizialmente da singoli episodi, ponendo una mirata attività di confronto tra i vari elementi indiziari e incrociando tutti i dati, sino a determinare che i possibili autori fossero da ricercare in un gruppo di giovani residenti o domiciliati a Conegliano, facenti parte di un gruppo che frequentava la zona denominata “Biscione”, di origini straniere e con precedenti di polizia, già sottoposti a misure di prevenzione in passato.
In particolare un cittadino senegalese classe 1997, residente in città e destinatario di avviso orale, già tratto in arresto lo scorso agosto per uno scippo commesso pochi giorni prima, è stato incolpato dei delitti sottoelencati:
- 15 luglio 2022 in via Vital: furto con strappo di una collana ai danni di una donna classe 1964, in concorso con altra persona non individuata (con cui avviene uno scambio di vestiti per eludere le indagini).
- 21 luglio 2022 in via Rovigo (zona Parè): furto con strappo della collana ai danni di una signora classe 1942.
- 4 giugno 2022: ricettazione di un collier d’oro derivanti da una rapina avvenuta in via
Giorgione il 4 giugno 2022 ai danni di una signora classe 1947. - 8 luglio 2022: ricettazione di un collier d’oro avvenuta in via Manin ai danni di una signora classe 1944.
- 11 luglio 2022: ricettazione di una collana in oro giallo compendio di furto con strappo avvenuto in corso Garibaldi ai danni di una donna classe 1952.
- 2 agosto 2022: ricettazione in concorso con un altro indagato, classe 1999, di un girocollo tubolare sottratto nel corso di uno scippo in via Brigata Marche ai danni di un anziano classe 1938.
- 19 agosto 2022: ricettazione in concorso con un altro indagato, classe 1999, per uno scippo avvenuto ai danni di una donna classe 1950.
Il giovane, che è ora destinatario di misura dell’obbligo di firma in Commissariato da parte del Giudice per le indagini preliminari, è noto alle cronache per un’aggressione consumata nel 2020 ai danni di un giovane albanese (pena patteggiata e sospesa a due anni di reclusione).
Un altro straniero, di origini marocchine, classe 1999 residente a Mareno di Piave, anch’egli destinatario della misura cautelare disposta dal Gip di Treviso dell’obbligo di dimora e permanenza domiciliare notturna, è accusato di uno scippo avvenuto a Mareno il 3 agosto scorso, commesso in concorso con un complice non identificato: una collana sottratta in via Distrettuale a una donna classe 1947 (il cui ciondolo raffigurava il defunto marito), del valore di 1.500 euro, era stata subito rivenduta a un “Compro oro” a Treviso per 400 euro. La vittima era stata avvicinata in quell’occasione da due malviventi, uno dei quali non compiutamente identificato, con la scusa di chiedere l’ora. La collana le venne strappata dal collo.
Un terzo destinatario di misura è accusato di tre episodi di ricettazione di monili derivanti da scippi avvenuti in via Battisti il 7 luglio (persona offesa una donna del 1932 e la somma ricavata è di 262 euro ottenuta da un Compro oro di Conegliano), il 12 luglio in via dei Cappuccini (persona offesa una donna classe 1949, somma ricavata 1290 euro ottenuta da un Compro oro di Treviso) e in via Settembrini il 29 luglio (persona offesa un uomo classe 1948, i cui monili hanno comportato un lucro illecito di 256 euro in un Compro oro di Susegana).
L’Autorità giudiziaria, sulla scorta del quadro indiziario fornito dal Commissariato di Conegliano, ha disposto la misura della custodia cautelare, eseguita giovedì mattina nei confronti di tre soggetti, classe 1997 e 1999 (tra loro connessi sia nelle frequentazioni che nelle sistematiche attività delittuose), individuati sia grazie a un’attività di raccolta e censimento di informazioni e dati carpiti dagli esercizi commerciali abilitati all’acquisto di ori e preziosi (monitorati dai poliziotti del Commissariato non solo in città ma anche nell’intera provincia), al fine di individuare di volta in volta i canali di monetizzazione rapida degli oggetti preziosi rubati prescelti dagli indagati, sia analizzando, ove possibile, telecamere comunali e private e tabulati telefonici degli indagati.
Gli investigatori individuavano così numerose vendite di gioielli, risultate collegate e concomitanti alle rapine e furti con strappo (sono stati denunciati in tutto 14 episodi, setacciando decine di “Compro oro” della provincia e rintracciando tutti gli oggetti sottratti nel corso dei crimini). Tutti i gioielli sottratti sono stati restituiti (sette cittadini coneglianesi sono stati convocati per la restituzione, o comunque rintracciati e riconosciuti dai legittimi proprietari, anche se purtroppo già sottoposti a fusione.
In alcuni casi gli indagati ricorrevano ad espedienti per non destare sospetti, ad esempio scambiandosi gli abiti dopo i colpi, facendo ricettare la merce a complici e indossandola davanti all’esercente del “Compro oro” prima della cessione per non destare sospetti.
Sono stati individuati in vari “Compro oro” ulteriori gioielli ceduti dagli indagati a tali esercizi, per un valore di altre migliaia di euro, per i quali gli inquirenti sono ancora alla ricerca dei legittimi proprietari.
Dai calcoli effettuati e dalle rivendite ai “Compro oro” è stato accertato come gli incolpati avessero incassato di volta in volta somme che variano tra i 200 e 500 euro, per un totale di quasi 6 mila euro.
“Sono notizie che non lasciano indifferenti, specialmente se a farne le spese sono i nostri anziani, che spesso nelle loro case conservano denaro, frutto di sacrifici di una vita, o indossano oggetti con un grande valore affettivo. Un plauso agli agenti del Commissariato di Conegliano, che dopo un anno di indagini sono riusciti a rintracciare gli oggetti rubati restituendoli ai legittimi proprietari. Ancora una volta le nostre Forze dell’ordine si confermano un presidio fondamentale del territorio e in difesa dei più fragili”.
Lo dice il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia plaudendo all’operazione della Polizia di Conegliano, che ha concluso l’indagine iniziata lo scorso giugno, dopo una lunga serie di scippi, quasi tutti ai danni di persone anziane residenti nel Trevigiano, alle quali venivano strappati collane e ori rivendute ai “Compro oro”.
“Parliamo di migliaia di euro introitati illegalmente e utilizzati dai giovani rapinatori per vacanze di lusso – prosegue Zaia -. Azioni da condannare senza se e senza ma, specialmente quando si tratta di reati come questi, contro chi non sa e non può difendersi. Questo caso può essere da stimolo per incentivare, anche a livello locale, iniziative ad hoc rivolte alle persone anziane, troppo spesso bersaglio di truffe e raggiri”.
(Foto: archivio Questura di Treviso).
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