Lo Shopping Center di Conegliano ha indossato la veste di teatro per un dibattito tra candidati sindaci, andato in scena nella serata di ieri, giovedì 23 settembre, in occasione di un incontro organizzato da Confcommercio.
Al termine dell’incontro la delegazione dell’Ascom di Conegliano, rappresentata dal presidente Maurizio Gibin, ha consegnato ai cinque candidati un documento programmatico contenente i “desiderata” per il futuro concepiti da imprese e cittadinanza, intervistate nell’ambito di un progetto ad hoc (vedi articolo).
Come ha ribadito lo stesso Gibin, l’intento della serata era quello di focalizzare l’attenzione dei candidati, nel corso del dibattito, sul tema del commercio, lasciando stavolta da parte questioni note come l’urbanistica e l’ex area Zanussi.
“Le competenze saranno ciò che farà la differenza, con soggetti che sanno di ciò che parlano – ha puntualizzato Gibin – Qui si gioca il futuro di Conegliano: c’è una responsabilità importante, in mano c’è il futuro delle famiglie e dei coneglianesi”.
Al di là della classica domanda sulla motivazione di voto di un candidato rispetto a un altro, sono state diverse le tematiche affrontate nel corso della serata: l’idea di rapporto tra Comune e Confcommercio, come riportare a zero il numero di negozi sfitti, l’aiuto da dare nel breve termine alle aziende, l’utilizzo della tassa di soggiorno, un’idea di rivitalizzazione dello Shopping Center e di Corte delle Rose, i progetti per i quartieri di Parè, Lourdes e Campolongo.


I candidati si sono dimostrati tutti concordi nell’esprimere una volontà di ascolto e dialogo tra Comune e Confcommercio, mentre le posizioni sono state differenti su tutti gli altri punti, a partire dai temi dei negozi sfitti e degli aiuti alle imprese: se Francesca Di Gaspero ha proposto l’istituzione di un osservatorio dei negozi, l’abbassamento dell’Imu per i primi tre anni di affitto e l’impiego di persone con il reddito di cittadinanza per preservare il decoro urbano, Lorenzo Damiano ha puntato sull’istituzione di una cassa comune imprenditoriale, per supportare la categoria a suo dire sottoposta a un’eccessiva tassazione, e sull’abolizione del Green pass.
Antonio Quarta, invece, ha suggerito la gratuità dei parcheggi in centro, per evitare che la clientela si sposti ai centri commerciali dove non ci sono ticket per la sosta, e l’organizzazione di festival artistici di una certa portata, mentre Fabio Chies ha sottolineato la necessità di concentrarsi sulla creazione di una grande comunità, grazie a un’amministrazione che dovrà essere vigile, “senza lasciare indietro nessuno nel territorio”.
Un’ordinanza in tema di decoro urbano e l’apertura di uno sportello unico dedicato a imprese e a imprenditori sono le soluzioni avanzate da Piero Garbellotto.
Posizioni che si sono mantenute differenti anche in tema di tassa di soggiorno: Quarta ha citato la possibilità di creare un’organizzazione pubblico-privata, formata dal Comune e dalle imprese del territorio, a differenza di Chies il quale ha specificato la necessità di un’attività di pianificazione del territorio “a livello sovracomunale”, mentre secondo Garbellotto una quota parte dovrà essere investita per la promozione del territorio, la creazione di eventi e le migliorie da apportare alle strutture esistenti.
Su questo punto Di Gaspero ha spiegato quanto si debba “ragionare in un’ottica più ampia” con degli investimenti da fare nel territorio, a differenza di Damiano il quale, invece, utilizzerebbe la tassa per la cartellonistica stradale e un servizio di pulmini gratuiti per i turisti.
Per quanto riguarda le aree dello Shopping Center e di Corte delle Rose, Chies ha ricordato le migliorie apportate dalla propria amministrazione, ma Garbellotto ha dichiarato che i negozi vuoti sono “la fotografia dello Shopping Center” stesso, che dovrà diventare la nuova porta dell’Unesco, mentre dei cambiamenti in fatto di illuminazione e sicurezza dovranno riguardare Corte delle Rose.


Un mercato quotidiano di prodotti locali allo Shopping Center è la soluzione proposta da Di Gaspero, assieme a un incremento delle telecamere di videosorveglianza. Damiano si è dimostrato piuttosto critico sulla gestione di questi due spazi, a differenza di Quarta che ha identificato nella creazione di nuovi eventi la soluzione adatta per questa problematica.
Diversi i progetti dei candidati anche sul fronte dei quartieri: Garbellotto si è focalizzato sull’attività di restyling per Parè e sull’attenzione alla gestione del traffico per Campolongo, diversamente da Di Gaspero che ha specificato quanto si debbano “ricreare in ogni quartiere” tutti i servizi necessari a rispondere alle varie esigenze.
“Domanda lecita e risposta impossibile”, è stata la replica di Damiano, mentre “persone con competenze e non con tessere di partito” è la ricetta fornita da Quarta per la rivalutazione dei quartieri. Un nuovo polo scolastico, con la creazione di un vero e proprio campus a Parè è quanto espresso da Chies sul tema.
“Perché i commercianti dovrebbero votare un candidato rispetto a un altro?” è stato il quesito a chiusura dell’incontro. Perché ho il coraggio di dire di sì ma anche di no”, è stata la risposta di Garbellotto, mentre “un’idea di futuro” caratterizzerebbe Di Gaspero.
“Sono l’unica speranza per il cambiamento”, ha sottolineato Quarta, di fronte a Chies che, al contrario, ha puntualizzato quanto la sua coalizione abbia le “idee chiare” e sappia come concretizzarle.
“Per i capelli”, ha invece risposto ironicamente Damiano, per poi aggiungere che la sua volontà di togliere una volta per tutte le mascherine è ciò che farebbe la differenza.
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