Ieri “primo giorno” di scuola anche all’istituto Cerletti di Conegliano: un ritorno sui banchi, seppur parziale, tanto atteso sia dai docenti che dagli studenti.
Questi ultimi, in particolare, durante la pandemia hanno compreso l’importanza, sociale ed educativa, di condividere in gruppo le lezioni in classe: una modalità meno impegnativa della tanto discussa didattica a distanza.
Un primo giorno di scuola che è andato secondo le aspettative, secondo Mariagrazia Morgan, preside del Cerletti: “Abbiamo organizzato la didattica con una presenza del 50 percento per ogni classe”.
“I convittori sono sempre stati presenti e questo non incide sulla gestione dei trasporti, in quanto stanno con noi tutta la settimana, per poi fare ritorno a casa con i loro genitori. – ha spiegato Morgan – La stessa cosa vale per i ragazzi portatori di disabilità, che hanno continuato a svolgere la didattica in presenza. I docenti, inoltre, anche durante il periodo della didattica a distanza, hanno sempre continuato a lavorare a scuola, riscontrando una certa difficoltà nel motivare i ragazzi: l’ambiente e il clima di classe sono due aspetti che stimolano l’apprendimento”.
“Ieri è andata bene, – ha aggiunto il dirigente scolastico – ma è importante che i ragazzi continuino a rispettare le regole già note”.
Un rientro a scuola che da tempo veniva richiesto da più parti, secondo quanto riferito dal preside della Scuola enologica: “C’era una certa richiesta di tornare sui banchi, perché la didattica a distanza si è rivelata particolarmente faticosa“.
“Scuole come la nostra rimangono fortemente penalizzate dalla modalità online: il nostro istituto ha una prevalenza di lezioni laboratoriali che necessitano della presenza dei ragazzi in aula”, ha aggiunto.
“La maggioranza delle famiglie richiedeva il ritorno alla presenza. Anche i ragazzi hanno compreso l’importanza della socialità e quanto sia significativo l’apprendimento in classe – ha spiegato Morgan – Poi ci sono stati dei casi specifici, relativi ad esempio a ragazzi immunodepressi, che valutiamo caso per caso, perché la salute prevale su tutto”.
“Siamo ripartiti speranzosi, – ha concluso – e il nostro augurio è quello di poter tornare il prima possibile al 100 percento di didattica in presenza e di riavere un po’ di normalità, cosa di cui tutti abbiamo bisogno”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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