Il flashmob dei commercianti e delle partite iva a Conegliano si farà: tutto pronto in vista del 1° maggio quando, a partire dalle 10, avrà inizio una protesta pacifica da parte degli esercenti e dei liberi professionisti, allo scopo di chiedere al Governo un maggiore sostegno in questa situazione di emergenza, soprattutto sul fronte della tassazione (vedi articolo).
L’idea di questa iniziativa era trapelata da due giorni fa, quando Patrizia Loberto, presidente dell’associazione Conegliano In Cima che ha organizzato il flashmob, aveva annunciato di essere in attesa di una risposta da parte della Polizia di Stato e, quindi, dalla Prefettura in merito alle modalità più idonee per lo svolgimento del tutto.
Risposta che pare allora arrivata e conferma una delle proposte avanzate dalla stessa Conegliano In Cima: i negozianti accenderanno le luci dei negozi e la musica, ponendosi di fronte ai propri esercizi commerciali, indossando guanti e mascherina e rispettando le distanze di sicurezza.
“Tutti in strada” venerdì, quindi, come recita il nome del flashmob, “perché siamo persone, perché siamo famiglie, perché siamo aziende, perché siamo uniti, perché non siamo soli”, come recitano le motivazioni diffuse dall’associazione in merito alla protesta pacifica.
Una notizia che si sta diffondendo sui social, guadagnandosi in queste ore un interesse sempre maggiore.
Come aveva già chiarito Loberto, venerdì mattina non si vedranno colori politici e neppure megafoni urlanti, ma sarà un modo per “mostrare dei visi, che non sono soltanto dei numeri dell’Inps a cui dare i 600 euro”, come lo stesso presidente aveva ribadito più volte.
Loberto, infatti, aveva lanciato l’allarme segnalando una stagione commerciale già compromessa e possibili strascichi di ciò anche a settembre. Chiaramente la speranza nutrita è per un autunno di ripresa ma, nel frattempo, aveva sottolineato la necessità di correre ai ripari, con un intervento del Governo sul fronte della tassazione, almeno fino al prossimo 31 dicembre.
Lo spettro della chiusura dei negozi potrebbe portare con sé la svalutazione degli immobili adiacenti, aveva rilevato la stessa Patrizia Loberto, e il rischio per alcuni angoli della città di cadere in uno stato di abbandono: da questi timori, pertanto, era nata l’idea di scendere in piazza e sostenere in maniera unita tutto il disagio attuale, dichiarando la paura per un futuro ancora incerto.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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