Nella serata di ieri, venerdì 17 dicembre, Bianco (nome definitivo per il cucciolo di capriolo albino di Bianchina) è tornato nelle sue colline di Collalbrigo.
Tutto era iniziato lo scorso 17 novembre, quando gli operatori del Cras (Centro di recupero della fauna selvatica) di Treviso erano giunti proprio a Collalbrigo, dopo aver ricevuto una segnalazione: l’ormai noto cucciolo di capriolo albino era stato infatti ritrovato riverso a terra, in condizioni di salute fortemente precarie (qui l’articolo).
Per questo era stato portato a Treviso, per essere sottoposto a tutte le analisi del caso, che hanno messo in luce quanto possa essersi trattato di un episodio di intossicazione o di avvelenamento, e alle opportune terapie: cure che hanno condotto all’obiettivo sperato, riportando l’animale a delle condizioni di salute ottimali.
Come aveva spiegato Iris Moneta, responsabile dei recuperi del Centro, era in ballo la scelta di riportare il capriolo nelle colline di Collalbrigo o, in alternativa, in un habitat naturale protetto.
Scelta che è poi ricaduta sul ritorno nel territorio di origine, secondo quanto riferito dalla stessa responsabile.
“Abbiamo ritenuto necessario liberarlo lì, perché conosce il territorio e si spera in un ricongiungimento con la mamma e il branco. Di questo ci fornirà notizia Giuseppe Zoppè con le sue fototrappole – ha spiegato Iris Moneta – Abbiamo lasciato fieno e cibo per lui e gli altri del branco, nei punti dove passano“.
“Gli albini vengono di solito scacciati dai branchi, perché vengono visti come animali diversi, che possono essere una preda e quindi vengono emarginati – ha continuato – In questo branco, invece, gli altri caprioli conoscono già la mamma e Bianco, quindi non c’è questo rischio e pertanto abbiamo ritenuto che l’area adatta per lui fosse lì. Inoltre, abbiamo saputo che anche i cacciatori della zona li tutelano e non c’è neanche questo problema“.
“Quando è uscito dalla cassa di contenimento, all’inizio è corso fuori, poi nella collina ha rallentato, si è girato a guardarci e infine è andato via tranquillamente e ha brucato più in là: il rilascio è andato benissimo e si vedeva che conosceva la zona, altrimenti sarebbe andato a destra e a sinistra smarrito – ha aggiunto – Si è visto che ha riconosciuto il suo habitat”.
“Speriamo che si ricongiunga con la mamma e gli altri caprioli“, ha commentato la responsabile, in riferimento a una vicenda che ha avuto il suo lieto fine.
(Foto: Cras di Treviso).
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