Dopo la tragedia che ha coinvolto Antonio Antoniazzi, 56enne investito mercoledì sera in via Lourdes a Conegliano (qui l’articolo), il gruppo del Partito democratico è tornato alla carica sul tema della viabilità, rimarcando alcune osservazioni presentate lo scorso 15 aprile relativamente al Piano del traffico.
“Si conferma il nostro impegno per dare a Conegliano un Piano del traffico che metta al primo posto la sicurezza dei cittadini, di persone, ciclisti e automobilisti“, sono le parole dell’ex consigliere comunale Alessandro Bortoluzzi.
Il documento premette come, a detta del Pd, sia assente una “parte in cui vengono definiti e programmati gli interventi da attuare” che dovrebbe coinvolgere i temi delle aree di sosta, delle aree dismesse, dei quartieri e del centro città, in maniera tale da “incidere maggiormente sulla questione, in maniera che il traffico di attraversamento non passi per il centro città, né (dove possibile) per il centro dei quartieri”.
Nel caso di via Lourdes, in particolare, il documento del Pd cita la rilevazione di “una mobilità bidirezionale di oltre 21 mila veicoli al giorno”, ovvero “quasi tutto il traffico proveniente in buona parte dalla strada provinciale 635, che si muove lungo l’asse della via”.
Considerato come la viabilità di via Lourdes comprende anche i flussi provenienti dai Comuni circostanti, con una diminuzione del 20 percento soltanto di domenica, secondo il Partito democratico “la soluzione non deve essere solo a carico del Comune di Conegliano”: tra le iniziative proposte dal gruppo del Pd, anche l’apertura di un “tavolo di concertazione sovracomunale che coinvolga i Comuni di Vittorio Veneto, Tarzo, Pieve di Soligo, Refrontolo e San Pietro di Feletto, con il coinvolgimento degli enti sovraordinati”, ovvero Regione Veneto e Anas.
“Risulta incomprensibile per quale motivo su via Lourdes non si sia mai pensato di mettere delle postazioni fisse per la rilevazione della velocità – scrive il gruppo nel documento – e il sanzionamento in caso di superamento della velocità“.
Per quanto riguarda l’analisi dei flussi delle nove vie che si immettono in via Lourdes, il Pd ha suggerito “di creare dei sensi unici utili a ridurre il rischio di sinistrosità sugli incroci interessati“, di capire come orientare questo traffico verso est e verso sud attraverso il sottopasso di via Maggiore Piovesana, proponendo l’inversione di marcia dei sensi unici di via Da Vinci e via Carpenè, “impedendo l’orientamento verso borgo Madonna che potrebbe essere restituita, non già a una funzione di attraversamento, ma a luogo urbano”.
In sintesi, il Partito democratico ha proposto e continua a proporre l’adozione di sistemi e soluzioni che rientrino “nella logica di dare un carattere di quartiere a quest’area”, caratterizzata anche dalla presenza di una certa mobilità debole, determinata dalla presenza di una chiesa, di una scuola materna e di una primaria, di una casa di riposo e di un supermercato.
Un tema, quello di via Lourdes, che alla luce di quanto avvenuto ieri sera, dopo la tragedia del 2017 che aveva coinvolto anche Francesco Vazzoleretto (qui l’articolo), torna al centro della discussione.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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