L’azienda sanitaria Ulss2 ha fatto il punto sulla questione di Casa Fenzi di Conegliano e, più in generale, sullo stato di salute di case di riposo ed ospedali, in occasione di una conferenza stampa indetta in modalità telematica nella giornata di oggi, mercoledì 22 aprile.
Nei giorni scorsi, infatti, il consigliere provinciale del Pd Alessandro Bortoluzzi aveva rilevato una mancanza di chiarezza sui dati relativi ai decessi avvenuti nella residenza per anziani e una scarsa azione di tamponatura tra ospiti e operatori. Circa 25 decessi nei primi 15 giorni di aprile erano i dati a disposizione di Bortoluzzi, a fronte dei 7 invece segnalati dall’Ulss.
Un caso che ha visto anche un esposto presentato ai Carabinieri di Conegliano da Vittorio Zanette, presidente del Comitato dei famigliari della casa di riposo.
“Una situazione complessa” quella di Casa Fenzi, come l’ha definita stamani il direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi (nella foto) il quale, però, ha sottolineato quanto siano “accuse improprie” quelle mosse nei confronti dell’azienda sanitaria.
“Abbiamo agito con la massima trasparenza e in buonafede – ha specificato il direttore – e per una questione di massima chiarezza trasmettiamo tutti i nostri documenti alla Procura, in quanto dobbiamo difendere l’azienda sanitaria e chi ci lavora e perché siamo stati infangati ingiustamente”.
A tal proposito, nel corso della conferenza stampa Benazzi ha letto quelle che sono state le tappe che hanno caratterizzato la gestione dell’emergenza nelle case di riposo, riportando le date delle comunicazioni fatte come il 6 marzo, a cui corrisponderebbe la spiegazione inviata dall’Azienda sanitaria alle case di riposo in merito alla tamponatura e all’isolamento dei pazienti.
Il 23 marzo sarebbe poi stata comunicata la disponibilità telefonica, nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 20, di un medico geriatra, mentre al 7 aprile risalirebbe l’indicazione di un video tutorial pubblicato sul portale web dell’Ulss2 in merito alle procedure di vestizione degli operatori delle Rsa, alle quali sarebbe stato inoltre richiesto di indicare quelle che fossero le rispettive esigenze.
Benazzi, inoltre, ha chiarito come gli anziani trasportati in Pronto soccorso per necessità di cure, abbiano poi fatto ritorno in struttura solo in seguito all’esito negativo di un tampone effettuato.
“Non vogliamo gettare la croce contro nessuno, – ha chiarito Francesco Benazzi – ma neppure essere accusati ingiustamente. Noi vogliamo essere limpidi e trasparenti. Ci siamo mossi subito con il piano di sanità pubblica“.
Un fatto, quello che sta riguardando Casa Fenzi, che avrà sicuramente degli strascichi.
E sul fronte numerico, l’azienda sanitaria rende noto come la percentuale di negativi al Covid-19 tra ospiti e operatori in Casa Fenzi sia la più bassa di tutte le strutture per anziani: il 58,95 percento dei pazienti è infatti risultato positivo, come il 29,38 percento dei lavoratori all’interno.
Al Cesana Malanotti di Vittorio Veneto la positività tra i pazienti è del 48,96 percento e del 29,38 percento tra i lavoratori. Registra un miglioramento la struttura Da Lozzo Dalto di San Pietro di Feletto, con il 18,3 percento di positività tra gli ospiti e il 14,81 percento degli operatori.
Sul fronte delle mascherine, Benazzi dichiara come “il problema sia concluso”, con l’arrivo in giornata di un nuovo carico di 100 mila mascherine dalla Regione.
Per quanto riguarda gli ospedali, invece, la terapia intensiva del nosocomio di Conegliano è già “no Covid”, mentre in quella direzione sta andando la terapia intensiva a Montebelluna.
“Non bisogna abbassare la guardia – è stato il monito proferito da Benazzi – e ricordo ai cittadini come al momento gli ospedali vadano assolutamente evitati”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Ulss2 Marca Trevigiana).
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