Conegliano, il sindaco Chies sul caso di Casa Fenzi: “A giugno discuteremo sul futuro della casa di riposo”

Mentre i Carabinieri dei Nas hanno acquisito le comunicazioni intercorse tra la struttura per anziani Casa Fenzi e l’azienda sanitaria Ulss2, il sindaco di Conegliano Fabio Chies (nella foto) ha annunciato come a giugno, nel corso di un consiglio comunale, opposizione e maggioranza discuteranno di quanto avvenuto, riflettendo anche su quello che sarà il futuro della residenza e sulle possibili modalità di aiuto da parte del Comune.

La stessa azienda sanitaria Ulss2 aveva reso noto, nel corso della fase 1 dell’emergenza, come da un’operazione di tamponamento delle case di ripose, Casa Fenzi di Conegliano fosse risultata tra le strutture “più esposte al Coronavirus”, a fianco del Cesana Malanotti di Vittorio Veneto e del Da Lozzo Dalto di San Pietro di Feletto.

A indurre l’Ulss2 a rendere noto pubblicamente questo fatto, erano stati i dati emersi dalla tamponatura, eseguita sia agli ospiti che ai dipendenti delle Rsa.

Tra gli ospiti erano stati registrati dei decessi, mentre tra i dipendenti aveva perso la vita l’operatore socio-sanitario Angelo Fantucchio, da circa un anno nella struttura di Casa Fenzi e primo operatore deceduto per Covid-19 (qui l’articolo).

Ora la Procura vuole vederci chiaro e determinare se e cosa non avrebbe funzionato nella gestione dell’emergenza, intento scattato in seguito all’esposto presentato dal Comitato dei Famigliari.

“In relazione a questo caso, prima di tutto vorrei rinnovare ancora una volta le condoglianze ai parenti delle vittime e rivolgere un pensiero ai lavoratori che si sono trovati in prima linea nel corso di questa emergenza. – ha dichiarato il sindaco Fabio Chies – La magistratura farà il suo corso e verificheranno tutto quello che c’è da verificare“.

“Sicuramente dispiace per quanto è successo e per tutta questa situazione. – ha aggiunto il primo cittadino – A giugno faremo un consiglio comunale dove, assieme all’opposizione parleremo di quanto è successo, ma rifletteremo anche in merito al futuro della struttura, per capire come il Comune potrà intervenire ed essere in aiuto”.

Le autorità sanitarie non avevano fatto mistero nel sottolineare come la tamponatura nelle case di riposo fosse necessaria, vista la presenza di soggetti per salute fragili. Tamponatura da cui erano emersi i dati che avevano fatto scattare la decisione da parte dei famigliari di rivolgersi alle Forze dell’Ordine.

E tali tamponi, ha dichiarato la scorsa settimana il direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi in conferenza stampa, continueranno a essere fatti per non abbassare la guardia, nonostante un evidente rallentamento del flusso dei contagi.

Nel frattempo, la Procura cerca di fare luce su quanto è veramente accaduto e a giugno si vedrà quelle che saranno le decisioni prese dal consiglio comunale.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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