Conegliano In Cima sulle luminarie natalizie: “Contributo abbassato dalla passata amministrazione senza motivo”

Sul tema delle luminarie natalizie, l’associazione Conegliano In Cima ha voluto ribadire la propria posizione, stavolta tramite il suo vicepresidente Stefano Sperandio.

Una questione per la quale l’ex assessore al Commercio Claudia Brugioni aveva ribadito la volontà espressa dall’amministrazione di dare un contributo di spesa pari a 30 mila euro: in una prima battuta il contributo ammontava a 20 mila euro a fronte, secondo la dichiarazione rilasciata da Brugioni, dell’annata complessa dovuta al Covid, poi con la prospettiva di un’integrazione di ulteriori 10 mila euro (vedi articolo).

Una versione che Sperandio non ha confermato in toto, non nascondendo il clima di “critiche sterili e gratuite” formatosi attorno alla stessa Conegliano In Cima e alla sua presidente Patrizia Loberto, entrambi colpiti da commenti lanciati da “profili social falsi”, secondo quanto raccontato dallo stesso Sperandio.

“Sarebbe utile e vantaggioso che tutta questa energia fosse usata per fini più costruttivi”, è stata la premessa fatta da Stefano Sperandio.

Detto ciò, il vicepresidente di Conegliano In Cima ha fornito la sua ricostruzione dei fatti: “Lo stanziamento da 20 mila euro è avvenuto a fine 2019, dove mi risulta che il Covid non avesse fatto ancora la sua comparsa. Cifra, quindi, sottodimensionata senza una motivazione, rispetto all’anno precedente”.

Successivamente, Sperandio ha citato la lettera di incarico del 23 ottobre, dove l’amministrazione dava a Conegliano In Cima l’onere di occuparsi delle luminarie, individuando una ditta idonea al servizio, e comunicava il contributo pari a 20 mila euro: l’associazione, a questo punto, avrebbe chiesto un’integrazione di 15 mila euro, allegando il preventivo di spesa e spiegando come sarebbe risultata difficoltosa la richiesta di una quota per le luminarie ai commercianti, “anche in previsione di un probabile prossimo lockdown”.

Allo stesso modo, ha confermato la comunicazione inviata da Fabio Chies in merito a un’integrazione di 10 mila euro, poi naufragata a causa della caduta dell’amministrazione.

“Di fatto, alla data odierna, l’associazione Conegliano In Cima può contare su una somma di 20 mila euro, – ha spiegato il vicepresidente – stanziata ma non deliberata (non un particolare da poco), su un complessivo di quasi 45 mila euro”.

Non vorremmo che andasse a finire come con l’illuminazione in rosa del castello di Conegliano in onore del Giro d’Italia, – ha continuato Sperandio – per la quale l’associazione, su richiesta dell’amministrazione, ha sottoscritto un contratto con una ditta terza, per oltre 5.600 euro, con la promessa di un contributo a copertura della spesa”.

“Era il 29 gennaio 2020 – ha precisato il vicepresidente di Conegliano In Cima – e, addirittura, all’ultima nostra richiesta abbiamo ricevuto un bel due di picche e, recentemente, è arrivato l’ennesimo sollecito di pagamento da parte della ditta installatrice, sollecito che ci obbliga a far fronte con le nostre personali finanze, per evitare azioni legali“.

“Ricordiamo che l’associazione Conegliano In Cima è formata al 99 percento da commercianti del centro cittadino, – ha concluso Sperandio – che prestano il proprio tempo e lavoro a titolo gratuito: oltre il danno, anche la beffa”.

Un tema che è stato al centro di un incontro con il nuovo commissario prefettizio, alla presenza anche di Ascom Confcommercio circa una settimana fa (vedi articolo), durante il quale Sperandio ha dichiarato una certa fiducia sul suo esito.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Conegliano in Cima).
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