“Ci ha accolto e ha chiesto in cambio favori sessuali, ma non ci ha rinchiuso”: a parlare sono le due ragazzine di 13 anni che, la notte dell’11 novembre 2020, sarebbero state abusate in un garage di Conegliano da un 45enne di origine cingalese.
Si è tenuto ieri in tribunale a Treviso, davanti al giudice per le indagini preliminari Angelo Mascolo, l’incidente probatorio per cristallizzare le loro dichiarazioni.
L’uomo era stato arrestato pochi giorni dopo, in seguito alla denuncia presentata dai genitori delle ragazzine che il giorno prima erano sparite da casa, ed è ora accusato di violenza sessuale su minore.
Le avrebbe infatti costrette a subire atti sessuali durante la notte, impedendo loro di fuggire, ma le due 13enni hanno parlato, raccontando di essersi presentate spontaneamente alla porta dell’uomo: lo avevano conosciuto la notte di Halloween a una festa a casa sua, dove le aveva portate una loro amica.
Hanno anche raccontato di avere trascorso la giornata precedente a spasso per la città del Cima e al Biscione e di aver fatto tardi, non riuscendo a rientrare a casa perché c’era il coprifuoco imposto dalle misure anti Covid.
Per questo sarebbero andate da lui, che però non le avrebbe fatte salire in casa, dove c’erano il figlio e la zia, ma le avrebbe accolte in garage e, in cambio dell’ospitalità, avrebbe chiesto loro dei favori sessuali.
Le ragazze hanno ammesso di aver soddisfatto le sue richieste con rapporti orali e toccamenti, dopo i quali lui se n’era andato lasciandole sole e quando se n’era andato, avrebbe lasciato il basculante aperto. Sarebbero quindi rimaste volontariamente lì a dormire, facendo anche una telefonata a un’amica senza chiedere aiuto o raccontare di essere in difficoltà, per poi andarsene il mattino seguente.
Racconto che avevano fatto anche agli inquirenti, tanto che i giudici del Riesame, pur respingendo la richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa, avevano fatto cadere l’accusa di sequestro di persona.
L’uomo, difeso dall’avvocato Enrico D’Orazio, ha sempre respinto l’accusa di averle costrette a subire abusi sessuali e sostenuto di aver creduto che fossero maggiorenni.
Ora gli atti tornano al sostituto procuratore Mara Giovanna De Donà, che dovrà decidere come procedere.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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