Ieri, sabato 5 giugno, l’ultimo giorno di scuola a Conegliano aveva fatto discutere perché caratterizzato dall’episodio di un tamponamento, provocato da un trattore ai danni di una Fiat Panda, poco prima del semaforo della chiesa di San Pio X (qui l’articolo): una scena che era stata immortalata in un video divenuto poi virale su Instagram, considerato il fatto, in particolare, che alcuni studenti erano seduti anche sul cofano del mezzo agricolo.
Informata dell’episodio e una volta visto il video, la preside del Cerletti, Mariagrazia Morgan, si era affrettata a specificare come l’Istituto non avesse autorizzato la tradizionale sfilata di fine anno, mentre alcuni trattori, con i quali alcuni studenti si erano presentati alle porte dell’edificio scolastico, al mattino erano stati bloccati all’ingresso e fatti parcheggiare all’esterno del complesso.
Nonostante ciò Morgan ha riferito come ha fatto avviare delle indagini interne alla sua scuola per avere nome e cognome degli studenti a bordo del mezzo.
“Ora ho la certezza che il conducente del trattore e il trattore non fossero dei nostri – ha dichiarato la direttrice – Si tratta di un ragazzo di un’altra scuola del coneglianese, che ha approfittato di questa situazione e ha pensato bene di venire a lezione con il trattore e poi fare quello che ha fatto“.
Mariagrazia Morgan ha preferito non aggiungere alcun particolare in più sulla persona in questione: ha preferito affidarsi alle indagini interne, per verificare quello che, a primo acchito, poteva sembrare un escamotage ideato per togliere dai guai un compagno di scuola.
“Il fatto di aver attribuito l’episodio agli studenti del nostro istituto è senz’altro avvenuto in buona fede, di fronte a quel video: oramai si sa che l’ultimo giorno di scuola sono i nostri studenti che arrivano a bordo di un trattore e viaggiano in quella strada – ha spiegato – Altrettanto in buona fede ci siamo cascati, pensando che fossero ragazzi del Cerletti, anche alla luce dei trattori che si erano presentati in mattinata e che erano stati bloccati, ma stavolta non è stato così“.
Un approfondimento, quello voluto dalla preside, che è stato occasione anche di una riflessione sul fatto in generale: “Sinceramente sono ancora amareggiata per quanto avvenuto perché, a prescindere dall’Istituto di appartenenza, sono comunque ragazzi della nostra comunità e dispiace che avvengano queste cose. Non è che l’appurare che non erano nostri studenti significa lavarsene le mani di quanto avvenuto o scaricare il problema“.
Morgan, in effetti, ha ribadito come l’episodio avrebbe potuto concludersi con un epilogo ben diverso e più grave: “I ragazzi l’ultimo giorno di scuola sono particolarmente esuberanti. Ora questi studenti dovranno rapportarsi soprattutto con le loro famiglie: dovranno fare una riflessione con i propri genitori”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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