Conegliano, la politica divisa sulla ripartenza tra preoccupazione per la crisi economica e richiami alla prudenza

L’annuncio della “fase 2” è arrivato anche a Conegliano, scatenando un dibattito nella politica locale sull’approccio prudente adottato dal governo Conte nel stabilire le regole della ripartenza.

In prima linea a protestare contro delle regole giudicate troppo penalizzanti per imprenditori e commercianti è il sindaco Fabio Chies, che si aspettava maggiori garanzie in fatto di ripartenza delle attività produttive e commerciali, e liquidità messa a disposizione per far fronte alle incombenze economiche.

Siamo uomini delle istituzioni e come tali ci siamo sempre comportati e sempre ci comporteremo, ma siamo prima di tutto i rappresentanti dei nostri cittadini e abbiamo il dovere di ascoltare e farci interpreti del grido d’aiuto che arriva dalla nostra gente” spiega Chies, unendosi alla protesta dei sindaci trevigiani che stanno valutando la piazza per manifestare contro la linea governativa.

Dall’altro lato l’opposizione richiama il sindaco alla prudenza, sottolineando come un passo falso ora potrebbe vanificare i tanti sacrifici fatti nei due mesi di quarantena.

Alberto Ferraresi, capogruppo in consiglio comunale del Movimento 5 Stelle, ricorda al sindaco: “Sei un ufficiale del governo sul territorio, ne consegue che hai responsabilità che vanno da quella politica a quella penale della salute dei tuoi cittadini”.

“Manifestare è un diritto”, prosegue Ferraresi, precisando: “È altresì un dovere assumersi la responsabilità delle conseguenze di aperture anticipate”. Il consigliere cita a tal proposito l’esempio della Germania, dove il tasso di contagio del coronavirus ha visto un’impennata a seguito dell’allentamento delle misure restrittive.

Sulla stessa linea il consigliere del Partito Democratico Isabella Gianelloni, che ricorda come Conegliano sia ancora ai vertici in provincia per numero di contagiati.

“Cittadino è una categoria generale, che va declinata”, spiega il consigliere democratico: “Ci sono i cittadini intesi come categorie economiche, sociali, portatori di interessi anche contrastanti fra loro, ci sono poi i cittadini – elettori, evidentemente molto cari a chi governa la città”.

“La politica ha il compito di scegliere, roba difficile e a volte rischiosa”, prosegue, concludendo: “Al posto di dichiarazioni buone per lisciare il pelo ad alcuni, è il caso di cominciare a organizzare soprattutto il dopo”.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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