La rubrica musicale questa settimana si sposta sul garage punk rock, alla scoperta dei Liverpool Alligator Park: una band dalla forte impronta british e rock n’roll.
La band, originaria di Conegliano, è composta dal duo Emanuele Zanardo (voce e chitarra) e Francesco Giacomin (batteria).
Il nome originale deriva da un brano di Billie Joe Armstrong, (frontman tra gli altri dei Green Day) con i Foxboro Hot Tubs: “Alligator”, gli alligatori che sembrano quasi entità aliene, aggressive e spigolose. Si unisce la città di Liverpool come omaggio ai Beatles e al beat inglese degli anni Sessanta, Park infine lo si deve al primo Ep del gruppo statunitense The White Stripes, anch’esso dalle tonalità garage punk.
Il concept ideato dai Liverpool Alligator Park ruota tutto intorno alla città di Liverpool, i cui riverberi, già chiari fin dal nome della band, si avvertono nel loro sound: si tratta di un mood molto anni 60, tipico della British Invasion, che si focalizza molto nelle ritmiche, nello stile, nel cantato e negli arrangiamenti in un progetto nato nel 2018.
2018 che è l’anno del loro primo Ep, interamente autoprodotto “Look Out! The Alligators Are Running” uscito nel giugno 2018. Nell’anno successivo invece è uscito il secondo Ep “Look Out! The Alligators Are Dead” concentrando però l’attenzione più sul “live” che non sulle jam sessions.
Il live in questo gruppo musicale gioca unl ruolo principale: lì diventano ciò che sono davvero ed è lo scopo della band.
“Il fatto di avere un concept e un progetto definito, creato appositamente per il live – spiegano – ci fa divertire e dà libero sfogo alla nostra creatività. Non abbiamo mai una scaletta impostata, c’è molta improvvisazione. A volte durante i concerti ci capiamo solamente tramite gli sguardi”. Una band che reincarna il vero e proprio “garage” style.
Un gruppo che ha come cavallo di battaglia la genuinità e la spontaneità: la ricerca di essere il più “veri” possibili davanti al pubblico.
Non c’è nessuna pausa o imperfezione nei loro brani ma solo un’energia contagiosa. La voglia di diffondere quell’attitudine impertinente e diretta, ricalcando appunto le musicalità dei gruppi punk-rock sponda inglese.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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