Era gremita la chiesa della Beata Vergine Maria di Fatima, in via Ortigara a Paré di Conegliano, dove nel primo pomeriggio di oggi, sabato 15 giugno 2019, amici e conoscenti di Giuseppe Mansi – titolare del ristorante-pizzeria “Da Gennaro”, scomparso a soli 60 anni – si sono riuniti per dargli l’ultimo addio.
Nei giorni precedenti al rito funebre sono stati tanti i messaggi di cordoglio di quanti lo conoscevano, si recavano abitualmente al suo locale o avevano lavorato nella sua attività. Ma anche i vari gruppi associativi della città del Cima hanno espresso pubblicamente il proprio cordoglio alla mamma Immacolata, al figlio e alla moglie Rosanna Peruzzetto.
La famiglia Mansi, infatti, è molto conosciuta dalla comunità grazie all’avventura imprenditoriale iniziata nel 1965 con papà Gennaro Mansi e proseguita con il figlio Giuseppe, il quale nel 2015 aveva festeggiato il traguardo di 50 anni del locale nel settore della ristorazione.
Davvero in tanti oggi sono giunti per ricordare la figura di Giuseppe Mansi, seguendo la funzione anche all’esterno della chiesa.
“Crediamo che Giuseppe – ha detto don Michele Maiolo nell’omelia – sia vivo e siamo qui per celebrare quanto ha fatto nella sua vita. Tutti noi siamo un tesoro e ci troviamo in un vaso di creta. Avere fede significa comprendere come la vita possa presentarci un dolore simile alle doglie del parto, doglie che porteranno altra vita“.
“Giuseppe aveva vissuto un bellissimo rapporto con la moglie Rosanna – ha proseguito il padre celebrante – e condotto bene l’attività: anche negli ultimi tempi del dolore, non aveva mai smesso di avere il sorriso e la stessa serenità che ora hanno la consorte e la mamma Immacolata”.
“Questa mattina Rosanna mi aveva chiesto di poter indossare i paramenti bianchi anziché quelli viola – ha poi concluso don Maiolo – ma io ho scelto il viola che è il colore della speranza, la speranza nella vita eterna, perché la morte non è più forte dello spirito”.
Parole forti e significative, alle quali è seguito il silenzio da parte di tutti i presenti, un silenzio più eloquente di tante parole e denso di vicinanza a un professionista, a un marito, a un padre e a un figlio andatosene quando era ancora troppo presto.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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