Conegliano, Patrizia Loberto rompe il silenzio sul flashmob del 1° maggio: “Non hanno capito il senso”

Non sono mancate le polemiche a Conegliano in merito al flashmob dei commercianti tenutosi lo scorso venerdì 1° maggio, un’occasione per gli esercenti di manifestare tutto il proprio disagio in merito a una situazione economica provocata dal lockdown dovuto all’emergenza sanitaria.

A scatenare la polemiche sui social sono state le foto fatte circolare che immortalavano la Scalinata degli Alpini con i suoi manifestanti, vista da molti come un luogo di assembramento.

Dalle stesse opposizioni era arrivata l’osservazione secondo cui, nel corso del manifestare, non ci sarebbero stati gli interventi necessari a far rispettare le distanze di sicurezza.

Nelle ultime ore, ad esempio, Alberto Ferraresi del Movimento 5 Stelle ha affermato sui social che Conegliano avrebbe “perso un’occasione per far sentire più forte la sua voce manifestando nel rispetto delle regole che si erano concordate, sarebbe stato un doppio messaggio”.

Ma ora Patrizia Loberto, presidente dell’associazione Conegliano In Cima che ha organizzato il flashmob, ha deciso di rompere il silenzio su questo così contestato 1° maggio: “Ancora una volta non capiscono il senso e il perché delle cose. Il sit-in del 1° maggio era apolitico e apartitico. I commercianti, gli esercenti, gli artigiani e le partite iva volevano essere davanti al proprio negozio o alla porta dell’ingresso del loro ufficio in silenzio per quindici minuti! Guardarci negli occhi e sapere che non eravamo soli!”.

“Io, come associazione Conegliano In Cima, ho mandato l’invito al sindaco Fabio Chies per invitarlo come rappresentante dell’amministrazione e del Comune in viale Carducci, – ha proseguito Loberto – per la consegna simbolica della chiave unica che raggruppa tutte le attività del territorio! Trovo di cattivo gusto manipolare o cercare di distorcere il vero senso del sit-in spontaneo!“.

Preciso che tutti noi ci abbiamo messo la faccia, con nomi e cognomi, – ha proseguito Loberto – siamo stati i primi a chiudere per senso di sicurezza e siamo sempre quelli che hanno raccolto i soldi per la donazione per l’ospedale di Conegliano! Sappiamo chi siamo e cosa facciamo! Siamo persone per bene. Per fortuna siamo ancora liberi di scegliere e lo possiamo fare e lo faremo con una memoria intellettuale che ci appartiene, ricordandoci di chi ci ha aiutato in questi brutti momenti!”.

“Sono stata orgogliosa di esserci stata con tutti voi nella nostra città, – ha aggiunto la presidente – guardarci negli occhi e capirci che sarà lunga ma non infinita! La mascherina ce l’avevamo tutti, la distanza idem e, se per caso si sono viste persone insieme, era un commerciante con un congiunto“.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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