Conegliano, prosegue il dibattito politico sulla possibilità delle riprese video dei consigli comunali. Matteo Zucol: “Ok all’innovazione, ma solo quando è sensato farlo”

La questione della possibilità, o meno, di riprendere le sedute consiliari a Conegliano è tornata al centro del dibattito politico.

Il tema era emerso in occasione della commissione consiliare “Controllo e garanzia”, segnando delle posizioni nette e contrastanti tra maggioranza e minoranza.

Se l’opposizione giudica necessaria la ripresa video delle sedute, anche per un maggior coinvolgimento della cittadinanza, la maggioranza, d’altro canto ha sollevato il problema della privacy e sottolineato il rischio di una strumentalizzazione negativa di questi stessi video sul web (vedi articolo).

Una questione che non è stata ripresa durante il consiglio comunale di ieri, giovedì 24 febbraio, perché non prevista tra i cinque punti all’ordine del giorno.

Pertanto, la seduta è stata trasmessa in diretta tramite il “tradizionale” file audio disponibile sul canale YouTube del Comune di Conegliano: una seduta quella di ieri, però, che è risultata faticosa all’ascolto, a causa di interruzioni e rumori di sottofondo specialmente all’inizio della seduta, durante la discussione dei primi due punti all’ordine del giorno.

Situazione che ha visto un miglioramento con il terzo punto, riguardante la mozione presentata da una frangia dell’opposizione per un concorso di progettazione della futura piazza Carducci.

Nonostante tutto, il dibattito politico sul tema è comunque proseguito anche fuori dalla sala consiliare, tramite il capogruppo di Forza Italia Matteo Zucol, che ha risposto alla critiche avanzate dall’opposizione, specialmente dal gruppo di Fratelli d’Italia.

Zucol ha chiarito che la contrarietà alle riprese video dei consigli “è il frutto di una scelta ponderata e di giudizio”. “Cosa che non ritengo valga per l’opposizione – ha aggiunto – Abbracciamo l’innovazione, ma solamente quando è sensato farlo”.

Il capogruppo, quindi, ha ribadito che non ci sarebbe “l’effettiva necessità di affiancare la modalità video” alla modalità audio, perché “i contro, al momento, superano i pro”, aggiungendo che la dotazione di un impianto video avrebbe un costo che “graverebbe in modo importante sulle casse comunali”.

Secondo Zucol, la proposta sarebbe stata portata avanti dall’opposizione “unicamente per avere un ritorno di immagine” e che già la trasmissione audio delle sedute garantirebbe “ai cittadini la piena trasparenza sullo svolgimento dei consigli comunali” e, “se ciò non dovesse bastare, esistono i verbali che sono messi a loro disposizione”.

“Per quanto riguarda il favorire il coinvolgimento della cittadinanza ai consigli, partendo dal presupposto che prima del Covid la sala consiliare non è che fosse gremita di spettatori, – ha affermato – fatico a credere che da remoto i cittadini si mettano a guardare fissi lo schermo, per l’intera durata del consiglio comunale”.

“È importante ricordare che il consiglio comunale è un momento in cui l’obiettivo principale è la tutela degli interessi della cittadinanza e non la cura fortemente egoistica del proprio personaggio, cosa che a qualcuno sembra interessare particolarmente – ha proseguito – Il rifiuto a farsi riprendere è stato espresso non dai consiglieri, ma da alcuni dipendenti pubblici che, a differenza di alcuni politici e amministratori, possono non gradire l’esposizione mediatica”.

“Tale decisione andrebbe rispettata e soprattutto considerata in partenza, cosa che solamente la maggioranza ha fatto”, ha concluso il capogruppo Matteo Zucol.

(Foto: Matteo Zucol).
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