Conegliano, proseguono i lavori al forno crematorio e al cimitero. “Vogliamo creare un percorso della memoria”

Se ne parlava già dalla fine del mandato dell’ex sindaco di Conegliano Floriano Zambon – prima dell’insediamento dell’odierna giunta – del progetto di realizzazione di un inceneritore nel cimitero della città in via San Giuseppe, oltre a tutta un’opera di restauro interno.

Un’operazione da 9.359.141,15 euro condotta dalla ditta Veritas, impegnata in quella che l’attuale primo cittadino Fabio Chies ha definito “un’opera di civiltà richiesta dai cittadini”, durante la visita ai lavori di oggi (nella gallery).

Nell’area del cimitero affacciata alla zona commerciale poco distante sta già sorgendo la struttura che ingloberà il forno crematorio, un servizio – come ha spiegato lo stesso Floriano Zambon, ora assessore con delega a Cimiteri e Polizia mortuaria – mancante in un ampio perimetro territoriale fino a Udine e destinato a supportare un bacino d’utenza proveniente da tutta la provincia di Treviso.

L’opera sarà funzionante a partire dal 1° luglio 2020, dopo una serie di collaudi programmati per il periodo compreso tra febbraio e giugno dello stesso anno: due camini funzioneranno riparati da una copertura, mentre la struttura sarà provvista di alcuni uffici e di una sala di commiato per ospitare riti civili o celebrazioni di altre religioni.

Di quei 9 milioni, ben 3 milioni e 315 mila euro serviranno per portare a termine i lavori, mentre i restanti 6 saranno investiti per un’azione di restauro cimiteriale e la realizzazione di alcuni ossari, azione già avviata.

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In questo caso, le tempistiche sono meno definite, stando alle parole di Zambon, il quale ha specificato come tutto sia un “work in progress, considerate le necessità del cimitero, anche se al momento si è intervenuti con i lavori più urgenti”.

In effetti, l’aspetto attuale del cimitero di via San Giuseppe è il risultato di diversi stralci realizzati in passato e, in un certo senso, funge da testimonianza di quella che è stata la storia locale: la zona porta ancora i segni della veste originaria risalente a 150 anni fa, con un ampliamento successivo negli anni Settanta.

Viste le personalità locali che riposano qui, la nostra intenzione è quella di creare una sorta di percorso della memoria“, ha fatto sapere Zambon: oltre alla celebre Dina Orsi, alla quale è stata intitolata l’auditorium di Paré, è ancora presente l’antico cimitero ebraico, per il quale sono in corso dei ragionamenti per un progetto futuro di rinnovamento.

Una rivoluzione strutturale, quindi, quella avviata all’interno del cimitero, dove gli stessi vialetti saranno adattati per agevolare il paesaggio di carrozzine e mezzi elettrici per la mobilità, mentre i loculi posti all’entrata saranno sostituiti da dei cosiddetti “loculi maxi” e le crepe ormai visibili in centri angoli saranno soggette a un restauro capillare.

Un’opera “per ridare dignità” all’area cimiteriale, come ha commentato Zambon, e rimettere in ordine uno spazio che nel tempo ha subito diverse fasi di intervento.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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